Il naso: una vera scultura al centro del volto
“Naso aquilino, naso a patata, naso grande, naso greco, naso storto, naso a punta larga, naso perfetto”. Quante volte abbiamo sentito queste parole. Certo, dipende sempre dalle nostre aspettative e da ciò che tramite il nostro viso vogliamo trasmettere. Il naso oltretutto si distingue come una delle parti più importanti: è quella più in evidenza ed influenza di gran lunga la percezione altrui nel considerare la bellezza del nostro volto e della nostra personalità.
Sin nell’arte più remota , soprattutto quella del periodo rinascimentale rappresentata da grandi pittori come ad esempio i fratelli Antonio e Piero Pollaiolo, si usava spesso dipingere ritratti dove si contraddistinguevano svariate forme di nasi. Protagonisti principali erano soprattutto i nasi femminili, regolari e armoniosi, dipinti con cura e perfettamente allineati con il resto del viso. Uno studio antropometrico del genere non poteva neppure sfuggire al grande Leonardo che con il tipico acume di scienziato provò a capire anche quali fossero le proporzioni perfette di un naso in un volto. Per cui anche attraverso l’arte scopriamo la perfezione dell’anatomia del naso.
Superando la soglia del “semplice difetto” si potrebbe invece entrare in quella del vero e proprio complesso, che nasce dal riconoscersi un naso fortemente irregolare. Da quì possono allora presentarsi seri problemi psicologici relativi all’accettazione di sé stessi. Questo può aumentare la difficoltà nel relazionarsi con gli altri spingendo il paziente a ricorrere ad interventi di tipo correttivo.
La SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, ha rilevato che l’intervento chirurgico correttivo eseguito sul naso è tra i più frequenti, non solo per le donne ma sempre più spesso anche per gli uomini.
L’intervento di rinoplastica ha come obiettivo principale quello di modificare la forma e le dimensioni del naso migliorando l’armonia del viso. Il miglioramento si ottiene mediante la riduzione ed il rimodellamento dello scheletro cartilagineo ed osseo. Il naso è una struttura complessa, che richiede una conoscenza approfondita dell’anatomia, una tecnica precisa ed un notevole senso estetico, al fine di poterlo modellare in modo che esso risulti armonico nel complesso dell’intero volto.
Come sostiene il mio maestro, il Prof. Stefano Bruschi, Direttore della Chirurgia Plastica Universitaria della Città della Salute e della Scienza:
“Non esiste il naso personalizzato, esiste il naso perfetto con quelle fattezze di dimensione e forma dettate dalle analisi estetiche senza che sembri rifatto. Solo in tal modo il naso potrà collocarsi in armonia con i vari volti e risulterà pertanto differente, non perché diverso, bensì perché collocato in volti diversi.”
Solo il chirurgo esperto riesce ad identificare ciò che originariamente deviava dall’ottimale estetico e utilizza il suo bagaglio tecnico nel modo migliore ed adeguato per raggiungere un risultato estetico-anatomico naturale. A tale scopo, risulta importante rispettare le misurazioni e le proporzioni ottimali: sarà il volto, nell’ambito del quale il naso è stato modificato, a personalizzarlo. La dinamica espressiva di un volto ha un’importanza di gran lunga maggiore rispetto all’esattezza dei rapporti geometrici dei suoi elementi costitutivi, anche se il profilo può offrire, in termini pratici, un esempio di quella proporzione ideale di cui dovremmo tener conto quando programmiamo un intervento di modifica del naso.
La rinoplastica si definisce primaria quando viene eseguita per la prima volta, secondaria, invece, quando mira ad eliminare difetti che non è stato possibile correggere con il primo intervento o che sono stati provocati da una precedente rinoplastica. L’intervento viene eseguito in anestesia generale o anestesia locale con sedazione profonda e tale scelta potrà essere discussa con l’anestesista, in day-hospital o con ricovero di un giorno. Esistono diversi tipi di accessi (open, closed, open-closed) che vengono utilizzati per reperire le strutture anatomiche da rimodellare.
Nell’accesso closed e open-closed le incisioni sono praticate all’interno del naso, mentre nell’accesso open viene praticata un’incisone nella parte infero-centrale della columella.
A seconda del risultato da ottenere si interverrà sulle strutture cartilaginee e/o ossee.
Si parla invece di rinosettoplastica quando la finalità dell’intervento non è solo di tipo estetico, ma implica anche la correzione del setto nasale deviato, a causa di un trauma subito o di uno sviluppo anomalo.
A seconda dell’intervento eseguito il paziente presenterà una medicazione adeguata che consisterà nel posizionamento di due tamponi all’interno delle narici (che verranno rimossi il giorno successivo), piccoli cerotti per il modellamento delle strutture nasali, un archetto per la stabilizzazione del dorso (che verrà rimosso dopo 7 giorni); nell’accesso open sarà presente una sutura a punti staccati con fili molto sottili.
Per non incorrere in spiacevoli situazioni rivolgetevi sempre ad un chirurgo plastico ricostruttivo che meglio saprà interpretare le vostre esigenze e la cui preparazione, non solo tecnica, gli consentirà di intervenire con sicurezza e precisione nel raggiungimento dell’ottimale estetico.
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