Seni giunonici, seni piccoli, seni medi, seni esagerati, seni sproporzionati, seni lussureggianti, seni intimiditi da…? Dalla paura di essere in qualche modo condizionati dal pubblico ma innanzitutto condizionate da noi stesse.
Pensare che l’anatomia come la prosperità di un seno o dell’esatto opposto, sono spunto di svariato interesse. C’è a chi piace in un modo e a chi in un altro, ma in ogni caso, tendiamo spesso a valutarne la proporzione e la bellezza, soprattutto a seconda di ciò che ci sussurrano le mode o quelli stereotipi votati ormai dal giudizio di massa, il più debole e scarno quindi e non certo valutato per la capacità invece di intravederne la più vera, intensa e valida intesa che dovremmo dare e a noi stesse nei confronti del nostro corpo e della nostra psiche, la più delicata e attenta.
A questo punto sarebbe importante innanzitutto introdurre il valore di un seno femminile nella nostra cultura e valutare quali potrebbero essere stati i vissuti emozionali e psicologici che esso rimanda.
Il seno è sempre stato simbolo di fertilità, maternità. Da un’altra visione invece, venne e viene sempre considerato un attributo sessuale assai significante. Nell’immaginario collettivo, i suoi valori estetici divengono assai importanti per identificarne il tramite, atto a soddisfare propagande di abiti e quindi di moda, cosmetica e quant’altro. In ultimo, il più importante e assoluto, definisce l’equilibrio psichico che ci rapporta dinnanzi a coloro che frequentiamo, nel nostro lavoro e nella nostra intimità.
Persino nell’arte, il seno viene spesso evocato. È un aspetto questo che vale la pena osservare e considerare, per meglio cogliere come la percezione del nostro corpo e di quello altrui, sia il frutto dell’immagine che nel tempo l’arte e la cultura hanno evocato ed evocano tutt’oggi. Non è quindi un caso che molti siano i dipinti e le opere a descrivere il seno femminile in tutte le sue manifestazioni.
Sono molti i pittori che esaltano questa parte del corpo, senza forzarne l’aspetto estetico, anzi, tenderebbero a farlo apparire armonioso e sensuale; praticamente l’esatto opposto di ciò di cui siamo abituati oggi a vivere, quasi dilaniati da forme statiche e per nulla plastiche.
Segno chiaro e significativo che ci rammenta quanto l’arte (grande ispirazione di bellezza) abbia ben compreso ciò che la moda non ha intenzione di tenere in considerazione, mantenendo quindi una proporzione equilibrata, in armonia con il resto del corpo femminile. Tale interpretazione, se giustamente integrata alla concezione che ogni donna dovrebbe avere di sé, ci consentirebbe di ampliare la visione del proprio corpo in tutte le sue espressioni, estetiche e non.
Tutto questo dovrebbe indurci a pensare quanto forte sia il suo significato, in quanto oggetto che cattura infinitamente la nostra attenzione e quella di altrui, oltre che elemento d’ispirazione erotica non indifferente. La conclusione della perfezione dello stesso però, dovrebbe essere ispirata innanzitutto alla correttezza dei concetti e della decenza.
La cosa più bella che una donna dovrebbe percepire è che il seno sia qualcosa che appartiene a sé stessa innanzitutto, prima che ad altrui e alle concezioni che gli altri ne potranno avere, affinché il corpo divenga la consapevolezza del proprio sé, consapevoli quindi della propria femminilità che, tra le altre cose, sposa l’erotismo con la fertilità e non solo.
Il seno, dunque, dovrebbe essere qualcosa innanzitutto atto a soddisfare se stesse, perché non è un abito da mostrare o esibire, ma è un tramite per sentirsi bene, a prescindere dalle forme e dai volumi.
Detto ciò, il seno non dovrebbe essere una sorta di elemento esterno rispetto al sé, ma parte fondante del proprio essere femminile in tutta la sua complessità. Un organo misterioso ma assolutamente prezioso da accudire.
Ci sta quindi, partendo però innanzitutto da questi presupposti, che l’attenzione di una donna verso il proprio seno sia attenta ma non maniacale. In ogni caso porta la femminilità della stessa a porre maggiore attenzione sul proprio se e quindi su quella parte delicata che in qualche modo la rappresenta.
L’avanzamento dell’età, la gravidanza, la non accettazione del proprio stato fisico, portano inevitabilmente una donna al grande desiderio di porre cambiamenti.
Il più delle volte il desiderio dell’aumento del seno è quello senza dubbio più frequente.
L’intervento di mastoplastica additiva
Oggi giorno esistono svariate modalità per far apparire un seno più prosperoso e invitante. Dalle più soft, come l’utilizzo di reggiseni wonderbra per generare un seno più voluminoso a tempo determinato, al rimedio più invasivo, affidandosi quindi alla chirurgia plastica ricostruttiva con un intervento di mastoplastica additiva a Torino, Asti e Alba.
Si intende che tali interventi debbano essere strettamente tenuti sotto controllo affidandosi a chirurghi plastici ricostruttivi altamente referenziati a Torino, Asti e Alba. Professionisti assolutamente capaci di generare bellezza, mantenendo i canoni della naturalezza più assoluti, facendo innanzitutto attenzione allo stato psico fisico del paziente.
L’intervento di mastoplastica additiva è indicato per chi ha il desiderio di aumentare il volume del proprio seno. Esso consente di modificare le dimensioni e/o la forma di un seno troppo piccolo o di correggere un’asimmetria mammaria, il tutto con un risultato dall’aspetto naturale.
Esso consiste nella collocazione di protesi mammarie contenenti gel di silicone al di sotto della ghiandola mammaria o del muscolo grande pettorale, dove si andrà a creare una tasca adatta ad accogliere la protesi mammaria prescelta.
L’incisione è piccola e si esegue intorno all’areola mammaria, nel solco sottomammario, o, meno frequentemente, a livello del cavo ascellare. L’uso di drenaggi avverrà dopo una valutazione attenta del chirurgo plastico, in quanto, se pur fastidioso nell’immediato, consente di prevenire o scongiurare diverse complicanze post-operatorie.
L’intervento verrà eseguito in anestesia generale e con le tecniche più innovative che fortunatamente la chirurgia plastica ricostruttiva oggi ci offre. L’intervento di mastoplastica additiva ha una durata di circa 60-90 minuti circa.
Il post-operatorio non è dolorosissimo e nel giro di qualche mese si possono nuovamente effettuare attività fisiche come da principio.
I risultati sono davvero sorprendenti e soddisfano di gran lunga le aspettative.
Vittorio Andreoli diceva: “non si può descrivere compiutamente la bellezza di un seno, lo si deve solo ammirare”
…amabile delicatezza dell’essere diviene la capacità di ammirare la bellezza in tutte le sue forme, perché chi davvero saprà apprezzarla nella sua più autentica natura e verità, saprà anche godere del suo cambiamento. La cosa essenziale è che questo sia dettato, si dalla maestria anche di un chirurgo, ma innanzitutto dal più autentico desiderio personale, il più intimo e nostro, quello che sarà stato davvero capace di indurci a fare la scelta migliore per noi stesse. Solo così potremmo osservarci e sentirci comunque e sempre NOI.
Per valutare un possibile intervento di mastoplastica additiva, rivolgiti ad uno Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica a Torino, Asti e Alba, ti invito a contattarmi telefonicamente o compilando il modulo di contatto seguente: CLICCA QUI