Le cicatrici: i trattamenti più utili per migliorarle

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Victor Hugo diceva: “La giovinezza è la stagione delle pronte suture e delle cicatrici rapide, a quell’età le facce parlano apertamente e la parola è inutile: ci sono giovani di cui si potrebbe dire che la loro fisionomia discorre”.

Anche nella spensieratezza e nella magica interpretazione dell’arte gli inestetismi prendono a volte il posto delle meraviglie, come quando per esempio i giapponesi riparano un oggetto prezioso rotto, valorizzandone la crepa riempiendo la spaccatura con la colatura di oro puro. Nascono così le cosiddette “cicatrici d’oro”. Essi credono infatti che, quando qualcosa abbia subito una ferita ed appartenga ad un’antica storia, la crepa diventi sinonimo di bellezza rendendo così all’arte la sua preziosità.
Ma nell’epoca corrente, la più metropolitana, difficilmente le deturpazioni della pelle divengono vezzo nè tantomeno cosa facile da sfumare o da far sparire definitivamente. Molto spesso poi, l’inestetismo di una cicatrice diviene tramite assolutamente negativo per la consapevolezza di noi stessi e del nostro essere volto alla propria “apparenza positiva”.

Come sostiene il Dott. Luca Spaziante, Specialista in chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, “Cicatrice e psiche spesso hanno un effetto molto contrastante sull’individuo”.

Lo rammenta anche un sondaggio condotto da Opinion Health nel Regno Unito su 1000 persone. L’impatto psicologico di una vita “segnata” da una cicatrice su alcune persone può diventare così pesante a tal punto da far cadere l’individuo in una depressione profonda. Il ricordo poi perpetuo dell’evento traumatico che ha causato la cicatrice potrebbe benissimo diventare una ferita che non segna solo il fisico, ma anche la mente. Infatti molte donne intervistate a riguardo di questo fenomeno dichiarano di non vivere più serenamente neppure il rapporto con il proprio corpo e con il proprio partner.
La disarmonia tra cicatrice e psiche è agevolata dal fatto che sovente non viene chiesto un aiuto o un consiglio nemmeno al proprio medico. Si tende sempre a dire : “tanto non si può fare nulla”, quando invece è assolutamente errato. Il percorso di accettazione di una cicatrice non è certo focalizzato sull’ignorare la cicatrice facendo finta che non esista, ma nel prendere coscienza dello stato di fatto e agire facendosi aiutare da specialisti seri e preparati.

Pubblicato su iltorinese.it | venerdì 27 aprile 2018 – su targatocn.it e torinoggi.it | mercoledì 02 maggio 2018

Il Dott. Spaziante descrive la cicatrice come un tessuto fibroso che si crea per riparare una lesione (patologica o traumatica) ed è dovuta alla proliferazione del derma e dell’epidermide lasciando un segno sulla pelle più o meno inciso. Nel processo di cicatrizzazione si possono presentare svariate alterazioni. Queste avvengono per eccesso (cicatrice ipertrofica) o per difetto (cicatrice atrofica).

Nella cicatrice ipertrofica il tessuto dermico si forma in ampia quantità rimanendo spesso molto in rilievo e dolente, mentre nella cicatrice atrofica il tessuto è del tutto insufficiente e le ferite, che apparentemente sembrano rimarginate, a volte si riaprono. La cicatrice può apparire piana, rilevata o infossata, di un colorito più chiaro o più scuro rispetto al tessuto circostante; su di essa non sono presenti né peli né aperture ghiandolari né solchi cutanei.

La terapia delle cicatrici – aggiunge il Dott. Spaziante – cambia in rapporto al tipo di cicatrizzazione. E’ fondamentale distinguere la cicatrice ipertofica dal cheloide ai fini terapeutici: nel secondo caso è bene evitare l’asportazione chirurgica che rischierebbe di peggiorare la situazione. Nel caso di cheloidi i trattamenti più indicati restano la crioterapia, l’infiltrazione di corticosteroidi e l’applicazione di gel/cerotti al silicone.
Il camouflage rientra ovviamente in un “rituale” solamente momentaneo, ma assolutamente non efficace al fine di eliminare il problema radicalmente.

Il laser CO2, invece, è un trattamento efficace e sicuro in grado di determinare una importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma, rendendo così la cute molto più tonica. La profondità del trattamento è basata fondamentalmente sulla quantità di energia CO2 utilizzata e dal numero di passaggi eseguiti anche a seconda della patologia del paziente. Il laser CO2 emette radiazioni nella banda degli infrarossi che distruggono le cellule per vaporizzazione del contenuto acquoso. La durata delle sedute dipende ovviamente dall’entità, dal numero e dalla localizzazione anatomica delle cicatrici da trattare.

Per le cicatrici inestetiche, non cheloidee, si consiglia spesso una revisione chirurgica. Cicatrici depresse, sporgenti, orientate male rispetto alle normali pieghe e rughe della pelle, possono compromettere l’equilibrio estetico di alcune zone delicate del corpo. Le alterazioni che maggiormente possono beneficiare di questo tipo di strategia terapeutica sono le cicatrici post-traumatiche del volto e le cicatrici post chirurgiche. Gli interventi di revisione delle cicatrici implicano una profonda conoscenza di tutti i meccanismi di riparazione dei tessuti in modo da poter intervenire con un tempismo corretto al fine di una buona guarigione.

La chirurgia plastica ricostruttiva – conclude il Dott. Spaziante – utilizza tutte le moderne tecniche chirurgiche per migliorare il più possibile l’aspetto estetico e funzionale delle cicatrici. Nei casi più complessi le cicatrici vengono asportate totalmente o parzialmente, riorientando e riposizionando i margini per renderle più “naturali” e dunque “meno visibili”. Purtroppo le cicatrici non si possono cancellare radicalmente, ma sicuramente si può migliorare di gran lunga il loro aspetto, attenuandone gli inestetismi associati e rilassandone le retrazioni cicatriziali.

Come spesso sottolinea il Dott. Spaziante ai suoi pazienti: “Non esistono cicatrici invisibili, esistono cicatrici belle e cicatrici brutte”, che dipendono in parte dall’esperienza del chirurgo ed in parte dalla capacità di cicatrizzazione del paziente.

Anche in questo caso quindi basta approfondire l’argomento con medici altamente specializzati, senza avere il timore di chiedere nè di affrontare il problema.
Scriveva Paulo Coelho: “Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei”.

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Come intervenire con la chirurgia plastica dopo una gravidanza

Come intervenire con la chirurgia plastica dopo una gravidanza

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La gravidanza è per la donna una parentesi meravigliosa e se anche il fisico subirà una mutazione nulla ovviamente importa perché il protagonista primario è il nascituro, tramite indispensabile che dona alla futura mamma un’amabile sensazione di appartenenza e di miglioria alla propria vita.

Ci si dimentica di essere donne e si vive solo ed esclusivamente con l’abito da mamma, ampio e delicato, che non evidenzia certo le nostre forme, ma l’essenza ed il ruolo di quel momento così unico. Il fisico comincia a cambiare e accusa stanchezza fisica e mentale in quei lunghi nove mesi in cui nascono anche preoccupazioni tra cui, agli sgoccioli della nascita del proprio figlio, l’ansia per ciò che si dovrà sostenere anche dopo aver partorito.

Cominciano allora ad accumularsi libri e riviste informative con nozioni sull’estetica per capire come ritrovare la propria fisicità dopo un parto, i corsi di ginnastica vanno in pole position sulla lista delle priorità e gli alimenti più sani e ipocalorici compaiono sulla lista della spesa del giorno In molti casi però purtroppo la ginnastica, le creme e le diete restrittive non bastano per ritornare alla forma desiderata ed è necessario intervenire sulle imperfezioni di una pelle poco compatta, su un seno rilassato o sulle smagliature, con qualcosa in più. E’ sempre più diffuso il fenomeno del Mommy Makeover riferito a tutte quelle donne che, appena dopo il parto, si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica per migliorare le parti del loro corpo in qualche modo compromesse dalla gravidanza.

Da una recente indagine dell’American Society of Plastic Surgeon – spiega il Dott. Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica – emerge che il 60% delle neo mamme americane si sottopone almeno ad un intervento chirurgico dopo il parto. Nel 2007 erano circa 365mila le donne tra i 20 e i 29 anni che avevano deciso di ricorrere alla chirurgia, e non si tratta solo di attrici o di protagoniste del mondo dello spettacolo. Gli interventi più richiesti – aggiunge il Dott. Spaziante – sono la mastoplastica additiva, che prevede l’inserimento di una protesi riempitiva all’interno delle mammelle, la mastopessi che consiste nel sollevamento del seno, l’addominoplastica, la liposcultura, ecc.

L’intervento di mastoplastica additiva viene eseguito dopo aver visionato tutti gli esami clinici richiesti durante una visita preoperatoria dove si discuterà anche il tipo di protesi da inserire. Per ottenere dei risultati sempre naturali, le protesi vengono poste frequentemente sotto il muscolo per evitare la mancata naturalezza che spesso si può notare sotto forma di due protesi semi-sferiche a livello del torace. Le protesi anatomiche sono la scelta più idonea per quelle pazienti prive di adeguato tessuto, per cui è necessario intervenire sia sul volume che sulla forma della mammella.

Pubblicato su iltorinese.it | venerdì 16 marzo 2018 – su targatocn.it e torinoggi.it | sabato 17 marzo 2018

Le protesi rotonde vengono invece utilizzate quando il seno necessita di un semplice aumento volumetrico, senza che se ne debba modificare la forma. Quando lo spessore del sottocute non penalizza il risultato finale, le protesi possono essere collocate in sede sottoghiandolare. La mastoplastica additiva si effettua in anestesia totale ed ha una durata di circa un’ora. La cute viene chiusa con punti sottocutanei riassorbibili e/o colla cutanea, la paziente può riprendere le sue attività dopo 3-4 giorni senza sforzi mentre per l’attività fisica si dovrà attendere circa 1 mese. Non vengono applicate fastidiose fasciature dopo l’intervento, ma solo un reggiseno contenitivo.

L’intervento di mastopessi invece consiste nel rimodellamento della ghiandola mammaria asportando la cute in eccedenza e ricreando una conicità ed una elasticità cutanea che erano andate perdute. Per il lifting della ghiandola viene utilizzata la tecnica dell’autoprotesi, ossia la ghiandola mammaria stessa viene rimodellata come se funzionasse da protesi per dare la giusta proiezione ed il corretto risollevamento della mammella. Le incisioni chirurgiche, un tempo molto estese, grazie agli sviluppi avvenuti anche nell’ambito della chirurgia mammaria riduttiva, sono oggi molto più ridotte e limitate esclusivamente a livello periareolare più un’eventuale incisione verticale.

Il dolore è contenuto, controllato da analgesici per bocca e la paziente indosserà un reggiseno contenitivo che dovrà portare continuativamente per 1 mese dopo l’intervento. Dopo un parto cesareo che prevede un’incisione e il taglio della fascia muscolare, si può presentare un problema estetico all’addome, dalla cicatrice antiestetica alla cosiddetta “pancia a grembiule” che si forma soprattutto in conseguenza di uno stato di sovrappeso della paziente (striscia di pelle sovrastante la cicatrice che va come ad appoggiarsi formando uno scalino). In questo caso la chirurgia estetica può essere d’aiuto con una mini-addominoplastica.

La mini-addominoplastica si esegue in day-hospital con anestesia locale e sedazione e prevede la rimozione di una striscia di pelle con il grasso eccedente, subito sopra la cicatrice del taglio cesareo. Con questo intervento si ottiene un addome nuovamente piatto e tonico e l’eliminazione di eventuali smagliature. L’addominiplastica si effettua quando invece è un po’ tutta la zona del ventre ad essere compromessa. Si esegue in anestesia generale, cioè a paziente completamente addormentata ed ha una durata di circa 3 ore. Generalmente sono necessarie due incisioni: una nella porzione bassa dell’addome, appena sopra la linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente; la seconda è di forma circolare intorno all’ombelico e verrà effettuata solo se sarà necessario riposizionarlo più in alto per conferire un aspetto naturale.

Dopo l’intervento è consigliabile riposare quanto più è possibile a letto per la prima settimana ed aumentare l’attività gradualmente dalla settimana successiva.

Spesso in seguito ad una gravidanza – precisa il Dott. Spaziante – al semplice rilassamento dell’addome può associarsi la diastasi addominale, un problema molto sentito dalle donne nel post-parto. Nonostante non se ne parli moltissimo, si tratta di un disturbo assai diffuso: il 30% delle neo-mamme ne soffre, spesso in maniera inconsapevole.

La diastasi addominale, infatti, è normalissima durante la gravidanza, ma si risolve in maniera spontanea nel post-parto, dopo circa 4-5 mesi dalla nascita del bebè. Alcune donne, però, continuano ad avere la pancia gonfia e il muscolo addominale sporgente anche nei mesi successivi. Se in alcuni casi finisce col trattarsi solo di un problema di tipo estetico, in altri può portare complicazioni e diventare una vera e propria patologia. La diastasi addominale consiste nella scissione in linea longitudinale delle due parti che costituiscono il muscolo principale della parete addominale, il cosiddetto “retto dell’addome”.

Le due parti si allontanano l’una dall’altra in maniera eccessiva per via della pressione esercitata dall’utero in crescita durante la gravidanza: sulla linea che li separa (la “linea alba”) viene a crearsi un vero e proprio buco. In realtà, le cause che provocano la diastasi addominale non sono ancora del tutto chiare: pare ci siano ulteriori fattori a determinarla, oltre alla crescita dell’utero, quali la predisposizione ereditaria, l’età elevata della donna o un feto molto pesante (o gemellare).

Parrebbe inoltre che un eccessivo esercizio fisico nell’ultimo trimestre di gravidanza possa portare ulteriori controindicazioni. Se dopo 4-5 mesi il buco non sparisce, la diastasi del retto diventa un problema estetico evidente, che rischia addirittura di peggiorare e portare altri disturbi quali dolori addominali e alla schiena, lombalgie, incontinenza, nausea e perfino difficoltà di respirazione e digestione. A volte la diastasi può portare anche alla formazione di ernie epigastriche o addominali. Nei casi più gravi, quando cioè le due fasce muscolari arrivano a distanziarsi di oltre 6 centimetri, sarà necessario ricorrere ad un intervento chirurgico di correzione.

Oltre agli interventi chirurgici sopra citati – conclude il Dott. Spaziante – anche la medicina estetica ha ottimizzato moltissimi trattamenti (biorivitalizzazione, filler, peeling, laser, mesoterapia, ecc.) per far fronte ai principali inestetismi cutanei post-partum:

  • la cellulite favorita dalla ritenzione idrica tipica della gravidanza;
  • le teleangectasie degli arti inferiori, dilatazioni di piccoli vasi ematici venule, arteriole, ben visibili oltre la pelle;
  • le smagliature, causate dall’aumento e dalla perdita di peso;
  • il volto invece può essere interessato dal cosiddetto melasma, detto anche cloasma. Questo inestetismo è caratterizzato da un imbrunimento a chiazze della cute, causato da un accumulo eccessivo di melanina, causato dagli sbalzi ormonali.

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Ringiovanire il collo per conservare eleganza e sensualità

Ringiovanire il collo per conservare eleganza e sensualità

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Le nonne, sagge donne, una volta dicevano che il collo di una donna tradisce la sua età. Al loro tempo non si dava molta importanza a queste verità e forse la nostra giovane età spensierata, lontana dal porsi il problema, ci portava a trascurarlo. Dimenticando il collo ponevamo tutta la nostra attenzione solo sul viso, con creme, ombretti e rossetti.

Ma oggi, cresciute e cambiate, se ci guardiamo bene allo specchio, capiamo perfettamente che le loro osservazioni e i loro consigli sarebbero stati utili già allora perché è vero che sul collo di una donna è scritta la sua età, come sulle sue mani. Un collo avvizzito e cadente fa pensare ad una donna non più tanto giovane, ed è un chiaro ed esplicito segno del tempo che passa inesorabile lasciando le sue tracce sul nostro corpo. La cura del collo per una donna è importante e determinante per la sua disinvoltura.

E’ una delle zone del corpo che più evoca sensualità. Per questo artisti di ogni tempo, pittori e scrittori antichi e moderni, si sono spesso soffermati su questa parte del corpo delle donne, descrivendola in versi o attraverso dipinti. Per citare un quadro famoso ricordiamo il Ritratto di Jeanne Hébuterne, dipinto da Modigliani (1917), il grande pittore che accentrò sulla fisionomia del collo una vera e propria legge di forza e bellezza. “Collo da cigno, sinonimo di portamento elegante e potente arma di seduzione” erano sue parole. E Boris Leonidovic Pasternak scriveva : “Pure, io, di fronte al prodigio di mani di donna, del dorso e delle spalle e del collo, con la devozione d’un servo tutta la mia vita benedico“.

Pubblicato su iltorinese.it | mercoledì 31 gennaio 2018 – su targatocn.it e torinoggi.it | lunedì 05 febbraio 2018

Chi non ha mai desiderato , anche solo per un istante, di avere il collo lungo e armonioso come quello di un cigno? Ne sono un esempio le divine Audrey Hepburn, Grace Kelly e persino Marella Agnelli, che lo portavano fiere, utilizzandolo come arma di seduzione, fino a trasformarlo in un vero e proprio punto di forza e unicità. Impariamo anche quindi dalle celebrità, con i loro colli elegantemente sfoggiati, il valore della bellezza e il modo di allontanare i segni dell’età senza nasconderli sotto sciarpe e foulard , che se pur tramiti chic e alla moda non potranno mai prendere il posto della nostra pelle.

La pelle del collo – spiega Il Dott. Luca Spaziante, Specialista in chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica – invecchia assai più velocemente di quella del viso a causa dei fenomeni tipici dell’avanzamento dell’età, quali la riduzione della produzione di collagene, la diminuzione dello spessore del derma, il diradamento delle fibre elastiche.

I fattori che comportano un invecchiamento precoce di questa parte del corpo derivano dal fatto che la pelle di questa zona è molto sottile e ed è sostenuta da una minor quantità di tessuto adiposo rispetto alla pelle del viso. La tonicità dei muscoli del collo inoltre si riduce molto nel tempo e per questo la cute si rilassa e si allunga provocando i “cordoni” o le “banderelle”. Una eventuale malnutrizione della cute inoltre, insieme al rallentamento della microcircolazione del sangue, potrebbe causare un forte aumento delle rugosità. La chirurgia e la medicina estetica – aggiunge il Dott. Spaziante – permettono oggi di ringiovanire l’aspetto del collo in modo del tutto naturale in quanto il risultato artefatto non è mai frutto dell’intervento in sé ma della mancata esperienza del professionista.

Come mi ha sempre ripetuto in tutti questi anni il mio maestro, il Prof. Stefano Bruschi, Direttore della Chirurgia Plastica Universitaria della Città della Salute e della Scienza, “l’invasività non è legata all’intervento ma alle mani del chirurgo e di conseguenza anche i risultati“.A seconda della gravità e del tipo di inestetismo si può decidere di intervenire con la medicina estetica o con la chirurgia o spesso con entrambe. Quando la pelle inizia a manifestare un aspetto stanco ed invecchiato con presenza di fini rugosità, significa che il collagene si è alterato quantitativamente e qualitativamente perdendo la sua funzione di plasticità e sostegno.

La medicina estetica, con cicli di biostimolazione o biorivitalizzazione a base di acido ialuronico e vitamine, provvede a restituire alla pelle la sua elasticità, compattezza e freschezza, conferendo da una parte idratazione e dall’altra stimolazione dei fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di collagene. La biorivitalizzazione consiste nell’effettuare microiniezioni su precise zone del collo e del decoltè o nell’introdurre fili biostimolanti opportunamente posizionati. Il risultato di questa terapia è visibile dopo circa 1-2 mesi dal trattamento. L’effetto si mantiene nel tempo e necessita di terapia di mantenimento a cadenza variabile in base al prodotto che si utilizza e al tipo di pelle sulla quale viene effettuato il trattamento.

Questi trattamenti offrono risultati assolutamente soddisfacenti, ma è opportuno affidarsi a professionisti seri, referenziati, con eccellente preparazione e che utilizzino tecniche e prodotti sicuri. Da un punto di vista chirurgico – sottolinea il Dott. Spaziante – l’intervento più indicato è il lifting. Le incisioni effettuate con questo intervento sono minime e i tempi di ripresa sono molto rapidi. Le cicatrici restano praticamente invisibili poiché sono poste in zone poco visibili. Il riposizionamento dei tessuti è molto preciso e tutta la pelle in eccesso viene eliminata garantendo un risultato altamente naturale.

L’intervento – spiega il Dott. Spaziante – consiste nell’effettuare una piccola incisione proprio davanti all’attaccatura dell’orecchio che viene poi prolungata dietro nel padiglione auricolare, attraverso la quale si interviene riposizionando e rimettendo in tensione i tessuti, in modo da ottenere un ringiovanimento del collo. Il rispetto per la delicatezza e per la bellezza femminile chiama “Collana di Venere” quella serie di rughe che il tempo cinge attorno al collo di una donna, ma la medicina e la chirurgia estetica permettono ad ogni donna di portare con disinvoltura la propria collana, quella che più ama. E come sostiene Desmond Morris, importante divulgatore scientifico e autore di libri sulla sociobiologia umana, ” Dalle collane allo smalto per le unghie, ogni modo di adornare il corpo resterà con noi fino a quando la nostra specie camminerà sul pianeta.

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La pelle: un organo da trattare con cura

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David Le Breton, Professore presso l’Università Marc Bloch di Strasburgo e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo, descrive la pelle come un sottile foglio di tessuto che avvolge il corpo, un organo piuttosto semplice, ma che dal punto di vista sociale e psicologico, diventa invece un organo altamente complesso: “…è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e il proprio sé”.  La pelle è il mezzo con cui comunichiamo con chi ci sta vicino e attraverso essa riceviamo contatti ed emozioni dal mondo che ci circonda. E’ per noi un segno indelebile del nostro benessere fisico e psicologico e insieme filtro e barriera rispetto a ciò che desideriamo o che respingiamo.

La pelle è un organo che sovrintende al buon funzionamento del nostro intero organismo con una funzione importante quanto quella degli organi interni. Si tratta infatti di una funzione emuntoria secondaria, essenziale per l’eliminazione delle sostanze di rifiuto, che accumulandosi provocherebbero stati tossici, che interviene quando gli organi emuntori primari (fegato e reni) siano stati sovraccaricati e sovraffaticati.

La nostra pelle per essere sana e luminosa e diventare espressione del nostro benessere va quindi nutrita e curata con interventi di tipo medico. A differenza degli altri organi (reni, fegato, cuore), deve essere trattata dall’interno, mediante una nutrizione adeguata ricca di minerali, vitamine ed acqua, ma nello stesso tempo può anche essere curata sia dall’interno che dall’esterno attraverso percorsi di medicina estetica.

Il Dott. Luca Spaziante, Specialista in chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, ci illustra come si può intervenire sugli inestetismi estetici che tolgono luminosità e tono alla pelle, nel rispetto assoluto delle proporzioni e con un’estrema attenzione a non perderne l’aspetto naturale.

Pubblicato su iltorinese.it | martedì 9 gennaio 2018 – su targatocn.it e torinoggi.it | mercoledì 10 gennaio 2018

“Per risolvere gli inestetismi della parte alta del volto è necessario impiegare la tossina botulinica – spiega il Dott. Spaziante – perché è l’unico trattamento che permette di alleggerire quelle piccole rughe presenti sulla fronte e intorno agli occhi (“zampe di gallina”).

Con questo tipo di approccio in una sola seduta si riesce ad ottenere un miglioramento immediato che durerà fino a circa 6 mesi.

Stessi effetti duraturi si hanno con l’impiego dei filler a base di acido ialuronico, una molecola del tessuto connettivo che il nostro stesso organismo produce e che è totalmente riassorbibile.

“I filler servono a riempire i solchi del volto – spiega il Dott. Spaziante – e a ripristinarne i volumi bilanciandone le proporzioni”. Anche in questo caso basterà un’unica seduta da ripetere ogni sei mesi circa.

Altra tecnica che garantisce buoni risultati è la biorivitalizzazione, che leviga le piccole rughe superficiali del volto nell’area delle guance e intorno alla bocca. Il ciclo completo comprende 6 sedute ogni 7-14 giorni, da ripetere ogni 6-12 mesi.

Il Dott. Spaziante impiega anche la tecnologia laser, utile per la rimozione di capillari, per le macchie della pelle e per un ringiovanimento generale del volto. In questo caso il numero di sedute varia in base al tipo di inestetismo da trattare.

Sfruttando le proprietà delle cellule staminali è invece possibile sottoporsi a un trattamento con “PRP”, (Platlet Rich Plasma), una sorta di siero naturale che noi stessi produciamo naturalmente.

L’utilizzo del plasma arricchito di piastrine è una tecnica scientifica utilizzata già da molti anni in chirurgia plastica, nella cura, ad esempio, delle ustioni e su quei pazienti con ferite che hanno serie difficoltà di guarigione con tecniche convenzionali.

I fattori di crescita racchiusi nelle piastrine sono capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari richiamando e attivando le cellule staminali con l’obiettivo di migliorare lo stato della cute e di tutti gli annessi cutanei della zona trattata. I fattori di crescita possono essere iniettati (attraverso microiniezioni) nel volto, per favorirne il ringiovanimento o in caso di acne, o anche a livello dei capelli per contrastarne la caduta.

Altro trattamento che spesso viene richiesto al Dott. Spaziante è il peeling, ovvero l’esfoliazione e la rimozione degli strati superficiali della cute del volto attraverso alcuni acidi specifici opportunamente dosati e applicati. Questo tipo di intervento si dimostra molto efficace soprattutto nel miglioramento dell’acne e degli esiti di acne o semplicemente per rendere la cute più compatta e luminosa prevenendo i segni del tempo.

“La scelta del trattamento più indicato – conclude il Dott. Spaziante – deve essere sempre concordata con il paziente dopo un’accurata visita, per definire insieme un programma personalizzato”. Solo così si potrà arrivare ad una ritrovata freschezza del volto senza un’alterazione delle sue caratteristiche naturali perché comunque “La pelle con le sue caratteristiche di colore, odore, rugosità, con gli elementi suoi propri, permette di evidenziare una individualità unica ed irripetibile: ogni individuo possiede la sua pelle personale” (Didier Anzieu, psicoanalista francese).

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Chirurgia Plastica Post-Bariatrica: un’ alleata contro l’obesità

Chirurgia Plastica Post-Bariatrica: un’ alleata contro l’obesità

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“Grasso è bello”…si sentiva ripetere nello scorso ventennio, creando un alibi a tutti coloro che non trovavano la forza per il sacrificio e che preferivano abbandonarsi al piacere della buona tavola.

Marylin Monroe diceva: “A tutte voi ragazze che pensate di essere grasse perché non siete una taglia zero. Siate belle, è la società che è brutta“, ma lei intendeva donne in carne e non donne obese…un po’ come lei d’altronde, affascinante femmina dall’aspetto esaltante e conturbante.

L’obesità purtroppo è tutt’altro…

Il grande Francesco De Gregori compose una fantastica fiaba in musica, “La donna cannone”, che diceva: “E non avrò paura se non sarò bella come dici tu, ma voleremo in cielo in carne ed ossa non torneremo più…“. Ovviamente quest’ultima è una metafora che ci sussurra il dovere di doversi accettare per come siamo, senza alterare troppo la nostra natura, se pur non definita eccellentemente come vorremmo.

Giusto! Ma solo quando il problema si dimostra lieve e non causa di una condizione che va davvero a mettere a rischio la nostra salute e addirittura la nostra vita.

L’incidenza del sovrappeso e dell’obesità, anche infantile, è cresciuta con un andamento esponenziale rispetto a qualche anno fa, portando il fenomeno ad essere definito una sorta di epidemia. Il sovrappeso è una concausa di innumerevoli disturbi che possono cominciare a verificarsi già nell’infanzia e nell’adolescenza: diabete di tipo 2, coronaropatie e ictus, sindrome metabolica, apnee del sonno, fegato grasso e complicazioni in gravidanza. Studi recenti internazionali confermano purtroppo questa realtà a livello mondiale anche se l’Italia fortunatamente un po’ si esime da questi dati, forse per merito della dieta mediterranea. Diviene altresì importantissimo non dormire su questo fenomeno così dilagante, imponendoci di seguire uno stile di vita sano e cercando il più possibile di ovviare a questo problema in modo immediato e mirato.

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Esistono diversi strumenti per renderci consapevoli del nostro stato di salute e del nostro stato ponderale. Possiamo per esempio misurare il nostro girovita, oltre a controllare il nostro peso: questo tipo di verifica certo non ci da la massima certezza del nostro stato di salute, ma sicuramente ci indica se abbiamo grasso in eccesso sull’addome e questo rappresenta un dato importantissimo, perché il grasso accumulato in questa parte del corpo potrebbe far aumentare il rischio di malattia molto più del grasso presente nelle altre parti del nostro corpo. Le donne che avranno un girovita maggiore di 88 cm e gli uomini con girovita maggiore di 102 cm, correranno sicuramente maggiori rischi di soffrire di disturbi legati all’obesità.

E’ giusto quindi lottare contro questo orribile fenomeno, senza confondersi con le persone che condannano l’obesità attraverso le umiliazioni più bieche, affrontando il problema con serenità e metodo. Il primo passo da fare è quello di dare spazio ad una giusta informazione, utilizzando fonti attendibili. Il tema primario è sicuramente quello della sana alimentazione e della dieta bilanciata, di quell’abbandono delle abitudini errate che mette a dura prova le persone obese, per la difficoltà di eliminare nell’immediato tutto ciò che risulta dannoso al proprio organismo, soprattutto il cibo spazzatura in cui spesso si ricerca un conforto e un sostegno per combattere lo stress, la depressione e la mancanza di affetto.

Pubblicato su iltorinese.it | mercoledì 04 dicembre 2017 – su targatocn.it e torinoggi.it | venerdì 22 dicembre 2017

Spesso nel percorso si possono avere risvolti psicologici importanti perché la difficoltà nell’accedere a quella sana rettitudine per assumere un’alimentazione adeguata può far sentire deboli e fragili.

Oltre a non sentirsi belli e attraenti per come si è fisicamente, si rischia di cadere ancor più nel baratro per non sentirsi all’altezza di combattere, per non riuscire a dimostrare a sé stessi di avere il carattere e la tenacia capaci di farci uscire dal tunnel.Il percorso terapeutico per combattere l’obesità si costruisce tramite diverse fasi e attraverso approcci integrati: una perdita di peso così marcata richiede l’utilizzo delle diete più efficaci , ma anche del movimento corporeo costante e mirato, delle tecniche chirurgiche più avanzate, del sostegno psicologico. E una volta raggiunto l’obbiettivo relativo alla perdita del peso cosa succederà? Si presenterà un nuovo problema da affrontare: la pelle del paziente perderà il suo tono e diverrà cadente , apparendo non solo antiestetica, ma trasformandosi anche in un vero e proprio ostacolo per la mobilità del paziente.

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La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – spiega il Dott. Luca Spaziante (Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttica ed Estetica, nella foto sopra) – ha fatto passi da gigante a riguardo ed è proprio in questa fase che potrà entrare in scena per poter favorire il rimodellamento della figura corporea (body contouring o body reshaping).

La fase del rimodellamento corporeo – aggiunge il Chirurgo – non si potrà ottenere tramite un solo intervento chirurgico, ma è assolutamente doveroso attenersi ad una sequenza definita di procedure. I diversi interventi chirurgici avranno l’obiettivo di rimodellare e riequilibrare le diverse aree corporee interessate (addome, arti superiori e inferiori, mammelle) al fine di ripristinare le corrette proporzioni. Come sottolinea il Dott. Spaziante gli interventi che il paziente potrebbe dover affrontare durante questo percorso sono l’addominoplastica, la liposuzione, la brachioplastica, il lifting delle cosce, la mastopessi con autoprotesi.

La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – aggiunge il Dott. Spaziante – non è Chirurgia Estetica ma Chirurgia Plastica Ricostruttiva con finalità estetica. Ogni paziente deve essere valutato singolarmente ed attentamente per definire l’iter terapeutico più appropriato. Questa chirurgia è gravata da numerose complicanze legate alla patologia di base e pertanto va affrontata con molta preparazione e con un approccio multidisciplinare. Il sostegno psicologico del paziente è fondamentale per portare avanti un percorso impegnativo e difficile, ma che darà risultati davvero sorprendenti.

Questo lungo percorso verso il miglioramento di sè stessi – spiega il Dott. Spaziante – necessita della massima professionalità del Chirurgo Plastico, che con il suo team possa svolgere un lavoro multidisciplinare di eccellenza che farà ritrovare la serenità e la salute al proprio paziente, con un notevole miglioramento della sua qualità di vita.

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Marylin Monroe, un’icona di bellezza in tutto il mondo, disse : “sono egoista, impaziente e insicura“. Anche lei, simbolo di femminilità, la più amabile e accattivante, faceva degli errori, andava fuori controllo e diveniva persino difficile da gestire per se stessa. Nonostante ciò fu una grande donna, votata dal pubblico americano come la numero uno.

Se sappiamo gestire la nostra parte peggiore, allora riusciremo anche a far emergere quella migliore accettando la possibilità di cambiare qualcosa di noi o della nostra vita, senza alterare noi stessi né la nostra identità in modo da farci comunque riconoscere da chi sa davvero apprezzarci. Sono molte le donne che desiderano migliorare il proprio seno, spesso per superare, nei casi più complessi, un difficile rapporto con l’altro sesso. Ma Giulia Roberts si chiede: “perché gli uomini sono perennemente fissati nel notare il nudo, in particolare il seno, perché hanno questo grande interesse? Seriamente, chiediamocelo, è solo un seno. Al mondo almeno una persona su due ne ha.” Il seno è una parte molto importante del corpo femminile spiega il Dott. Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica: le sue caratteristiche non sono solo finalizzate all’attrazione sessuale, ma servono anche a compensare esigenze funzionali come ad esempio l’allattamento dei neonati. Vero è che la tentazione primaria è quella di abbellire il proprio seno, rassodandolo, ingrandendolo o riducendolo, ma fondamentale è non perdere di vista anche la sua struttura e la sua anatomia – aggiunge il Dott. Spaziante – cercando, prima ancora di modificarlo, di capire esattamente come sia possibile intervenire. Una volta appurata la sua integrità funzionale e ciò che in esso vorremmo variare, potremo allora permetterci di valutare un miglioramento dello stesso.

Pubblicato su iltorinese.it – Quotidiano online di Informazione Società Cultura | mercoledì 01 novembre 2017

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Ogni caso è unico e richiede un approccio molto delicato per il chirurgo che opererà. Per questo motivo la scelta dovrà essere assolutamente mirata nei confronti del professionista che da un lato interverrà chirurgicamente e dall’altro dovrà offrire un importante supporto psicologico alla sua paziente. Non sappiamo chi abbia inventato i reggiseni, ma sicuramente chi ha ideato ciò aveva una gran cultura in materia per farlo diventare negli anni un oggetto addirittura capace di camuffare le misure e le forme di un seno vero. Se parliamo però di ricostruzione o rimodellamento del seno – sottolinea il Dott. Spaziante – la protagonista diviene la protesi mammaria e la scelta di quest’ultima dipende innanzitutto dalla disponibilità ad ascoltare il professionista che ci supporta, senza farci troppo cogliere dalla paura di avere una protesi che ci faccia venire un seno troppo grosso o troppo piccolo. L’eccesso non è mai bello e il concetto di naturalezza deve raggiungere un perfetto equilibrio con l’armonia del corpo che andrà a migliorare. Avvaliamoci quindi di procedure altamente qualitative e attentamente valutate, non certo frutto di sottocosti assurdi, come purtroppo oggi sempre più spesso accade. Come spiega il Dott. Spaziante il chirurgo, preparato e specializzato, sarà lui stesso a scegliere la miglior protesi per la sua paziente, in quanto non esiste la protesi migliore, ma la migliore per il singolo caso.

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L’intervento di chirurgia estetica più richiesto per l’aumento del volume mammario – aggiunge il Dott. Spaziante – è la mastoplastica additiva.Questo intervento consente di modificare le dimensioni e/o la forma di un seno troppo piccolo correggendo un’eventuale asimmetria. Il volume non può essere tutto per la buona riuscita di questo intervento chirurgico ed il risultato finale deve essere innanzitutto quello di un seno naturale; si deve porre molta attenzione alla forma che assumerà la mammella e che condizionerà non poco il risultato estetico. Le mammelle devono essere morbide al tatto e il risultato deve essere duraturo nel tempo. Proprio per questo occorre affidarsi ad uno specialista in chirurgia plastica in grado di trovare la soluzione ottimale e capace di rispondere al meglio a queste esigenze. L’intervento viene generalmente eseguito in Day-Hospital o con una notte di degenza, preferibilmente in anestesia generale. La paziente – conclude il Dott. Spaziante – potrà riprendere le sue attività dopo 3-4 giorni senza sforzi; nel post-operatorio non verranno applicate fastidiose fasciature dopo l’intervento, ma solo un reggiseno contenitivo e dopo circa 1 mese la paziente potrà riprendere la regolare attività fisica. La nostra mente, le nostre paure, le nostre emozioni e le nostre aspettative possono alle volte condizionare le nostre decisioni. Voler migliorare il proprio corpo, se fatto con intelligenza e naturalezza, può divenire un tramite perfetto anche per dimostrare di volersi bene e per procedere nell’evoluzione della propria personalità. Il mondo della chirurgia estetica è un luogo nel quale ci si può incamminare con sicurezza soltanto se accompagnati da un professionista serio, preparato e attento alla naturalezza del risultato finale.

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