A Heidi Klum, supermodella tedesca, stilista e conduttrice, chiesero : quando smetterà di sfilare e posare per le foto di moda ? E lei rispose : “dipende dall’efficacia della mia crema antirughe”!
Molto spesso, per orgoglio, per timidezza, per svogliatezza o persino per paura, non rammentiamo quanto il sentirsi a posto con noi stesse ed esserlo di conseguenza con tutti i parametri al posto giusto, sia importante. Paradossalmente diveniamo persino egoisti dinnanzi al nostro “io”, a volte addirittura troppo pronunciato, da scordarci che ciò che siamo nella nostra più autentica essenza di essere e di osare, può molto spesso inficiare anche il nostro percorso lavorativo e influenzare le relazioni socio-culturali. L’aspetto fisico di ognuno di noi è infatti molto importante nell’accettazione di se stessi e nei meccanismi interpersonali che ruotano nella società in cui viviamo. Questi, vanno spesso ad ostacolare anche il proseguo della nostra qualità della vita, il più delle volte più preziosa di quanto immaginiamo.
La comunicazione di noi stessi nei confronti di altrui non può sempre essere solo limitata al nostro modo di paragonarci davanti allo specchio magari anche soggiogata dalla nostra paura, ma dobbiamo preoccuparci anche nei confronti di coloro che da noi si aspettano di più. Questo non significa essere schiavi degli altri o di se stessi ma semplicemente amorevoli operatori attenti all’obbiettivo del nostro cammino più vincente.
Certo, ogni ruga parla di noi. Esse sono i segni e la testimonianza della nostra gioia, delle nostre lacrime, delle domande, degli stupori e delle certezze. In un certo qual modo dovremmo esserne orgogliosi perché queste raccontano la storia del nostro vissuto. Ciò nonostante non possiamo però permettere a noi stessi di trascurare la qualità del nostro aspetto fisico migliore, magari solo per colpa di utopie stupide o carenti di informazione, quella più corretta e salutare atta al miglioramento della vita di ognuno di noi.
Lo sappiamo tutte ormai, la vecchiaia è l’avversario peggiore per noi, quello che giorno per giorno ci ricorda che non potremmo mai più essere come ieri. Il volto poi ne è la testimonianza primaria. La comparsa delle rughe è senza alcun dubbio uno dei primi segni dell’invecchiamento che rende più stanco sia lo sguardo che l’espressione del volto.
La cute, simbolo di benessere e bellezza, è il più voluminoso organo del nostro corpo e quando comincia ad indebolirsi le allerte non sono mai troppe.
Il bisogno di rallentare il processo dell’invecchiamento della pelle è molto antico; sin dalla notte dei tempi l’uomo sentì la necessità di utilizzare prodotti cosmetici per cercare di mantenere giovane e luminoso il suo aspetto.
Si racconta addirittura che Cleopatra, regina dell’Antico Egitto, amava fare il bagno nel latte d’asina per conservare lo splendore della propria pelle. Così fece anche Poppea, sposa di Nerone, e Paolina, sorella di Napoleone Bonaparte.
Che cos’è la ruga?
La ruga è una piega sulla superficie della pelle. Essa è provocata da una progressiva perdita di collagene, che provoca perdita di tono ed elasticità della pelle e dalla diminuzione della riproduzione cellulare. Ovviamente ogni individuo presenta un personale grado di invecchiamento cutaneo e muscolare dovuto allo stato di salute generale e particolare dei vari organi, o semplicemente perché munito di quell’eccellente patrimonio genetico che mantiene alle volte una pelle giovane addirittura nell’invecchiamento, se pur in casi rari.
In questo caso, visto che parliamo della fronte del viso, una delle parti più delicate del nostro corpo, le rughe di espressione sono le più pericolose. Esse compaiono anche in soggetti molto giovani, in quanto, indipendentemente dall’età, sono provocate dalla continua contrazione di alcuni muscoli facciali, i quali provocano delle pieghe sulla pelle per il suo cedimento in seguito alle continue sollecitazioni.
Le rughe di vecchiaia invece sono dovute al rilassamento ed alla perdita di elasticità che la cute presenta dopo una certa età. Anche gli stili di vita “scorretti”, quali eccessiva esposizione ai raggi solari, fumo di sigaretta, alimentazione errata e alcool, mancanza di adeguate ore di sonno, stress, possono far invecchiare anche precocemente la pelle del viso, favorendo la scomparsa della sua freschezza, andando ad attenuare le linee verticali sopra il naso e quelle orizzontali che vanno a formarsi sulla fronte.
Come prevenire la comparsa delle rughe
Alcuni consigli pratici ci possono aiutare a mantenere in maniera quanto più naturale possibile una pelle più bella, giovane e sana.
Esistono diversi cosmetici sul mercato, molti dei quali scadenti e soltanto vestiti di magica comunicazione atta solo ad illuderci e nulla più. Attenzione quindi a creme anti-age disponibili nelle profumerie o peggio nei mercati (magari perché scadenti). Il più delle volte sono ricche soltanto di sostanze chimiche che causano infiammazione e nulla più.
Tendenzialmente cerchiamo di scegliere prodotti naturali al 100%, come creme viso anti rughe a base di acido jaluronico ed estratti vegetali ad azione antiossidante.
Qui di seguito vi forniremo alcuni consigli utili naturali per mantenere la vostra pelle elastica e luminosa.
Importante è lavare il viso con acqua tiepida, asciugare con un panno ruvido e applicare una miscela di crema di latte con 4 gocce di limone sul viso fino a completo assorbimento, dopo di che risciacquare con acqua.
Massaggiare delicatamente il viso con olio di oliva. E’ utile per combattere le rughe.
L’acqua fredda è efficace nel prevenire le rughe; non pulire il viso dopo il lavaggio, ma tamponare con le mani a secco, affinché l’acqua venga assorbita dalla pelle mantenendo la faccia bella fresca.
Prendere della papaya matura e applicare sul viso; lavarsi dopo un po’. L’applicazione quotidiana della papaya sul viso migliora l’aspetto della pelle.
Fare un massaggio in direzione opposta alle rughe, dal basso verso la fronte e verso la regione temporale.
Praticare esercizi facciali per tonificare i muscoli che sono situati sulla fronte. Il viso invecchierà molto prima del fisico perché i muscoli facciali reagiscono negativamente all’emozione e alla tensione. E’ molto facile abituarsi a fare smorfie, essere accigliati e alzare le sopracciglia.
Massaggiare delicatamente con crema idratante facendo movimenti circolari con le dita e fare attenzione a non tirare la pelle. Questo va a migliorare la circolazione sanguigna dando al viso un aspetto più fresco e giovane.
Esfoliare la pelle per rimuovere le cellule morte dovrebbe essere un’abitudine, poiché le cellule morte formano un duro strato impenetrabile per la pelle che rende difficile assorbire l’umidità e quindi andando a sollecitare la probabilità di comparsa delle rughe sulla fronte.
Mangiare frutta e verdura cruda, fresca e di stagione. Bere un succo di estratto di carota al giorno per due settimane è un’ottima cura per le rughe. Consumare cibi con vitamina A, C, E, oltre a minerali come zinco e selenio. Anche uova, spinaci, lattuga a foglia verde, broccoli, noci e semi e…bere molta acqua!
Olio di ricino, acqua di rose, latte, è una lozione idratante che mantiene la pelle della fronte soda e riduce le linee di espressione.
Ovviamente tutti questi trattamenti non forniscono effetti immediati, ma occorre essere costanti nel tempo con l’applicazione per notare dei cambiamenti.
Il ruolo fondamentale della medicina estetica
Detto ciò, non possiamo assolutamente dimenticarci che la medicina estetica, unita alla costanza del mantenimento naturale, può davvero fare miracoli assolutamente immediati e senza recare danno.
La cattiva informazione di persone non attendibili come la grave pubblicità che i media molto spesso fanno portando ad esempio casi disperati di vittime cadute nelle mani di professionisti non idonei o addirittura non abilitati, non aiutano certo a chiarire le idee a quelle menti invece dotte e sensibili, che al contrario di altre potrebbero davvero gioire di tecnologie mediche ottimali atte ormai davvero a risolvere il problema senza alcun ostacolo di alcuna natura.
La medicina estetica adotta un’unico rimedio per la cura delle rughe della fronte quale la tossina botulinica, testata ormai e approvata dal Ministero della Sanità da moltissimi anni. Essa è indicata per eliminare le rughe presenti soprattutto a livello del terzo superiore del volto, ed è una sostanza prodotta dal batterio Clostridium Botulinium. Iiniettata nei muscoli della fronte tramite un micro ago, provoca il blocco del rilascio dell’acetilcolina che è la sostanza che viene rilasciata dai nervi per trasmettere al muscolo lo stimolo per la contrazione. Il muscolo, quindi, nel quale la tossina viene iniettata, riduce la sua forza contrattile, ridonando al viso un aspetto più fresco e molto più giovane.
La sua applicazione deve essere effettuata solo ed esclusivamente da professionisti più che qualificati. É infatti necessaria un’ottima conoscenza dell’anatomia dei muscoli mimici per iniettare il prodotto, in modo da favorire un effetto “liftante”. L’area del volto trattata è caratterizzata principalmente dal terzo superiore (rughe frontali, glabellari e perioculari).
Il trattamento è assolutamente indolore se non leggermente fastidioso e si applica senza anestesia. Nessun effetto collaterale.
“Sorridendo ci vengono le rughe. Non ho mai fatto ricorso a interventi estetici. Sono troppo spaventata. Ho paura di cambiare troppo. Non vorrei specchiarmi e vedere qualcosa che non sono abituata a vedere”….questo ormai il mantra di coloro che non sono informati a dovere e che non approfondiscono con cura e serietà l’argomento. Impariamo, prima di avere paura, ad attenerci alla ricerca, quella più seria e qualificata.…e ad ascoltare le testimonianze di coloro che viaggiano sereni proprio perché così hanno fatto e oggi ne sono più che soddisfatti, godendo di un viso fresco e dall’aspetto del tutto naturale.
Inoltre, cerchiamo di mantenerci soprattutto giovani nello spirito senza aver paura innanzitutto di noi stessi. La giovinezza è anche questo e il nostro viso ne è la testimonianza.
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“…Con le dita tracciò i contorni dei miei “zigomi”, risvegliando in me un mare di sensazioni…
Zigomi maestosi sormontavano le guance scavate che si univano alla mascella dura e famelica…
E così via…”
Quante interpretazioni si danno ad un viso avente connotati particolarmente pronunciati e non.
Quasi come ad un gioco votato alla conquista di un’immagine volta all’essenza di una caricatura, nell’accentuazione di tratti ridicoli, a cui si accompagnano sembianze alterate e contraffatte, tali però da lasciar riconoscere l’originale, fornendo materia di riso o di riflessione.
Artisti quindi potremmo persino diventare noi esseri umani, che con la capacità dei tratti, nostri e di altrui, riusciremmo addirittura a comporre un “super ritratto” di noi stesse, capace però di identificarci nella sommità dei nostri difetti più accentuati, a volte persino scarni di etica e stile.
Attenzione quindi alle scelte che faremo nei confronti di un miglioramento personale del nostro viso, persino troppo repentino.
L’ideale di bellezza femminile si evolve, come sempre, nel corso del tempo. Ogni epoca annuncia modelli di bellezza differenti, per cui, ciò che oggi ci sembra fuori moda o addirittura deformato dinnanzi ai nostri canoni di bellezza, un tempo non lo era.
Per esempio, l’antico Egitto testimoniava dei tratti che esprimevano dolcezza e grazia, assieme a sensualità e forza, eleganza e mistero, sottolineando quindi visi delicati, eterei e non troppo delineati. Mentre il modello di bellezza dei giorni nostri viene caratterizzato il più delle volte da un viso avente labbra carnose, occhi profondi, nasi delicati e zigomi scolpiti.
È però anche altrettanto veritiero il fatto che l’imperfezione estetica a volte può fare tendenza. La bellezza non è sempre volutamente legata al concetto di omologazione. Ad attestare ciò ci sono stati addirittura personaggi famosi, come attrici e modelle (Keira Knighthley, famosa attrice e interprete dello spot pubblicitario Coco Mademoiselle, testimonial da oltre 10 anni per la Maison Chanel e Bradley Cooper per avere zigomi alti e scolpiti da primo piano d’autore), che hanno fatto dei loro difetti virtù.
Detto ciò, rimane il fatto che apparteniamo alla specie umana più delicata, quali soprattutto le donne, in grado di poter ben connotare le diversità scomode del proprio viso a cui porre rimedio, non certo nella beffa di una semplice caricatura atta a farci sorridere, ma al contrario, sensibili creature meritevoli di armonia, se pur alle volte forse fin troppo esasperata.
L’armonia del viso
Come nella musica e nell’arte, l’armonia del viso diviene intesa soprattutto a sé stessa, dove equilibrio, misurazione delle note intense della bellezza a noi più appropriate, fanno da padrone.
L’armonia delle forme di un viso ha comunque dei codici di base, per cui, se in alcuni casi il difetto può essere bellezza, lo zigomo cadente è sempre considerato una vera e propria dissonanza.
Pilastri del viso, dettagli di bellezza: il volume degli zigomi soprattutto determina l’equilibrio, i lineamenti, includendo tutti i dettami dell’aspetto complessivo del nostro volto.
Per quanto poco sviluppati, cavi o bassi per fattori di genetica, o peggio ancora vestiti da pelle invecchiata e decadente, bisogna tentare il più possibile di valorizzarli.
Geometria e giovinezza sono alla fine l’equazione perfetta della bellezza. Prendiamo ad esempio un triangolo perfetto sventolato alla luce del sole.
Il volume dei muscoli del nostro viso ha un notevole impatto visivo: gli zigomi sono alti, le guance piene, la linea della mascella ben definita. La parte più larga del viso è nella fronte e il punto più stretto nella zona del mento. L’invecchiamento del viso porta l’inversione del triangolo.
La bellezza spesso è data anche dall’armonia del viso che a sua volta è il risultato del perfetto equilibrio dei suoi componenti ovvero: occhi, naso, zigomi e mento.
Se la consapevolezza del sé appartiene a tutto questo equilibrio, automaticamente ci sentiremo sicure anche nei rapporti interpersonali, dove il nostro interlocutore incrocia il nostro sguardo, un biglietto da visita fondamentale.
Un viso ben proporzionato è capace di infondere piacevolezza, al contrario l’eccessiva importanza del mento che predomina sugli altri elementi del volto o occhi particolarmente segnati dalle “borse” sottostanti, daranno una sensazione di stanchezza, trascuratezza, che, assieme agli zigomi troppo poco pronunciati o “svuotati” determineranno uno squilibrio antiestetico del volto.
Molte sono le persone oggi insoddisfatte della forma del proprio viso. Oggi, in un tempo così tecnologico, dove l’aspetto fisico determina di gran lunga tutto un insieme di segnali importanti, diviene rischioso trascurarne la fisionomia. In tempo di selfie, una mascella troppo importante, una guancia troppo piena, un mento appuntito, uno zigomo fortemente svuotato, andranno a sottolineare i tanto odiati difetti.
I trattamenti per gli zigomi
Da che mondo e mondo le donne fanno ricorso al make-up per riequilibrare le proporzioni del proprio viso. Si affogano nel fard e nel correttore fino ad arrivare a riempire gli armadietti del proprio bagno con innumerevoli prodotti sfortunatamente quasi inutili e acquistati compulsivamente.
C’è chi addirittura si rivolge alla chirurgia estetica ricostruttiva per limare e aggiustare i volumi, ma sinceramente oggi esistono metodologie mediche estetiche molto meno invasive e sorprendenti per andare ad ottimizzare questo difetto.
Una possibile soluzione meno invasiva della chirurgia plastica e nettamente più efficace di un trucco scomodo e posticcio, arriva oggi dalla medicina estetica, e in particolar modo dai filler di ultima generazione, sapientemente combinati dal medico estetico.
Grazie all’innovazione di nuovi materiali iniettabili aventi differenti profondità di emissione, zigomi vuoti e pieni potranno essere facilmente armonizzati.
I risultati sono molto naturali e divengono soprattutto insospettabili dal pensare che gli stessi siano opera di un medico estetico, ma appartenenti originariamente alla propria fisionomia naturale.
Ovviamente ognuna di noi avrà una differente conformazione del viso, e a seconda della varietà di ognuno, sarà cura del medico estetico identificarne il trattamento ad esso più ottimale.
Attenzione però, fermo restando che la scelta del medico possa essere sempre e assolutamente votata ad una selezione ben accurata dello stesso. Le referenze dovranno essere di rilievo e la scelta del medico dovrà sicuramente essere valutata per tutta una serie di qualità ad esso attribuite. Ricordatevi sempre che il medico estetico sarà sicuramente più affidabile se qualificato da una specialità specifica, in questo caso il chirurgo estetico plastico ricostruttivo è la soluzione ottimale.
Aumentare gli zigomi con i fillers (materiali di riempimento) come l’acido ialuronico, comporta numerosi vantaggi.
I risultati sono temporanei innanzitutto (circa un anno per il primo e fino a due per il secondo), dando alla paziente la possibilità di valutare la nuova fisionomia ed eventualmente anche di non procedere con le sedute di mantenimento, tornando così ad avere gli zigomi esattamente come li aveva prima delle microiniezioni sottocutanee.
La procedura del filler è limitata ad un tempo brevissimo (20/30 minuti massimo, a seconda di ciò che si intende riempire). Essa si effettua in sede ambulatoriale e necessita (se pur non sempre) di una leggera anestesia locale della parte da trattare. Se la mano del medico è eccellente non serve neppure quest’ultima.
È possibile procedere all’aumento degli zigomi iniettando il filler per gradi, in più sedute, fino ad ottenere il raggiungimento perfetto e naturale soprattutto del risultato desiderato.
Ovviamente i trattamenti periodici saranno dovuti. Gli stessi sono indolore e solitamente non lasciano segni sulla cute, se non in alcuni casi particolarmente delicati, dove il capillare può generare un piccolo livido che nel giro di pochi giorni scompare.
In generale, i filler dermici sono una buona alternativa per quei pazienti che desiderano una maggior definizione di zigomi e guance ma non sono disposti a sottoporsi a interventi più invasivi come, ad esempio, un impianto o un trasferimento di grasso (lipofilling).
Diventare più belli e donare equilibrio e armonia al proprio viso è di un’importanza rilevante per chi fa del proprio viso un tramite di bellezza non solo esteriore ma anche interiore.
La ricerca della bellezza molto spesso ci insegna anche l’etica dell’equilibrio e quindi del comportamento con noi stessi e con altrui. Ci inebria del suo risultato ma al tempo stesso ci dovrebbe anche dare la misura del nostro limite, al fine che noi stessi innanzitutto potremo essere gli insegnanti perfetti capaci di indottrinare il nostro corpo e la nostra mente ad interventi di miglioramento non esagerati, incapaci quindi difarci ottenere l’esatto opposto con risultati a volte devastanti.
La medicina oggi ha davvero fatto passi da gigante; è capace di placare le nostre paure ma soprattutto di darci anche la possibilità di andare avanti per gradi senza stravolgere troppo e irrimediabilmente il nostro stato di fatto.
Per questo dobbiamo avvalerci dell’informazione più dotta senza necessariamente osare per colpa di canoni votati ad una moda che il più delle volte non rispetta noi ma soltanto un giudizio e una compensazione inutile di massa, inetta e pericolosa. Cerchiamo quindi per questo di limitarsi a nozioni più che affidabili. Così facendo miglioreremo la nostra bellezza preservando di gran lunga anche tutto ciò che di più bello ci rappresenta.
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Frank Lloyd Wright diceva : “la Venere di Milo è più bella senza le braccia”.
La Venere di Milo, la statua del Louvre senza braccia, simbolo dell’isola di Milos. Essa è famosa anche per la particolarità di avere solo gli avambracci. Il resto delle braccia andarono perse durante un trasbordo da una nave greca e non furono più ritrovate. Provarono successivamente a rifarle ma poi ritennero che i falsi ad essa apportati, non fossero così piacevolmente approvati dall’occhio estetico di chi davvero conosce bellezza. Ritennero così più opportuno farla stare senza braccia, in quanto più autentica e affascinante se pur menomata.
….Questo per dire semplicemente che molto spesso facciamo dei nostri inestetismi fisici un dramma troppo accentuato, per quanto questi assolutamente da considerare per meglio proteggere la tranquillità della nostra psiche che spesso e volentieri ci porta ad osservare non solo il particolare del nostro corpo a noi meno confacente, ma tutto l’insieme dell’armonia mentale fisica e quindi anche estetica che ci appartiene.
Ovviamente non siamo statue, ma esseri umani, sensibili e capaci di divenire alle volte persino un po’ troppo statiche a noi stesse. Al tempo stesso però ci fa troppa paura non assomigliare più a quelle eleganti statue umane, dalle quali prendevamo esempio durante il percorso della nostra giovinezza, per vanificare i nostri begli abiti smanicati, il nostro stato fisico eccellente, perfetto e affascinante.
Ed è così che rammentiamo le affascinanti e bellissime braccia di Dafne quando Apollo la raggiunse , ed è sulle braccia che il Bernini ha concentrato lo sguardo di chi ammira quel gruppo scultoreo….Incredibile come la bellezza di due arti possa in qualche modo completare l’equilibrio delle proporzioni atte al piacere visivo e non solo.
Ma rimanendo un po’ più con i piedi per terra, torniamo a noi e ai nostri delicati arti.
Che cosa sono le cosiddette “Ali di pipistrello”?
Con l’avanzare del nostro tempo, le braccia peggiorano e viene spontaneo tenerle coperte, a una certa età le braccia sono tragiche e diviene opportuno nasconderle !
Uno dei peggior nemici di un età, ahimè, non più giovanissima, sono le “ali di pipistrello”.
Braccia ad ali di pipistrello, braccia a bingo , braccia a gelatina. Potremmo stilare un diario degli orrori con svariati aggettivi più o meno consoni al nostro stato di fatto avanzato o anche nei riguardi delle nostre paranoie più giornaliere .
Qualunque sia comunque la più giusta definizione, trattasi nella sostanza di quelle antiestetiche braccia flaccide che “ballonzolano” come acrobati stanchi su di un tapis roulant scadente. Ad ogni movimento del nostro corpo ci fanno vergognare, soprattutto quando malauguratamente ci capita di indossare canottiere o nel sollevarle oggetti più o meno pesanti per qualsivoglia motivo.
E non pensate che le braccia orrende, flaccide, anche quando sono troppo magre, siano un problema riservato alle comuni mortali..
Il passare degli anni, i brutti scherzi che la sedentarietà ci porta, l’alimentazione errata, la perdita repentina di peso, nonché svariate patologie cambiano negli anni la struttura, la funzionalità e l’aspetto delle braccia che possono diventare ipotoniche, lasse, pendule, a tenda.
Le ali di pipistrello non sono altro che grasso e pelle e colpiscono, per conformazione genetica, soprattutto le donne.
Se camminiamo o corriamo regolarmente, i muscoli del polpaccio risulteranno molto tonici, la parte inferiore del braccio invece no, questa è un punto difficile da rassodare e in genere non è un’area che viene esercitata nel corso delle attività quotidiane.
La forza di gravità ha preso il sopravvento e la pelle prende automaticamente la forma di una grande curva.
Se l’area cascante risulta “carnosa”, la noterete maggiormente man mano che invecchierete, perché le cellule del corpo perdono la loro struttura originaria. Non sono quindi queste parti così forti ed elastiche del nostro corpo come magari lo erano in giovane età. I muscoli perdono tonicità lasciando spazio alla massa grassa. Mantenendo lo stesso peso, potremo quindi variare la nostra composizione corporea in maniera graduale senza rendercene troppo conto, accumulando così più grasso e perdendo più peso.
Anche la menopausa è molto spesso causa di tale lassità. Il processo degenerativo si velocizza perché cambiano gli ormoni e con loro la capacità dell’organismo di produrre certe sostanze utili alla rigenerazione cellulare come acido ialuronico, collagene ed elastina.
Combattere questo odioso inestetismo non è facile ma non impossibile
Per ottenere risultati eccellenti è necessario combattere su più fronti, un po’ come tutti gli inestetismi è importante agire sul fattore stile di vita e abbinare i giusti trattamenti più o meno invasivi.
Quello che si può fare a casa è sicuramente un buon esercizio fisico e una dieta adeguata, prediligendo alimenti ipocalorici e ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti. Tutte sostanze molto importanti queste che non solo combattono il danno cellulare, ma idratano i tessuti dall’interno contrastando la ritenzione idrica che spesso, con l’avanzare dell’età, può mostrarsi anche sulle braccia. Non dimentichiamo inoltre di bere quindi anche tanta acqua durante il giorno.
Potete anche provare con trattamenti farmaceutici, tramite creme mirate a questo inestetismo, quali ad esempio la Somatoline Lift effect crema rassodante braccia, la cui formula contiene BioArmUp-complex, un concentrato di principi attivi studiati appositamente per rassodare la pelle delle braccia. Il supporto poi dei suoi componenti, come molecole crioattive, polimeri filmogeni, complessi vegetali a base di Quillaja Saponaria e kigelia africana, va davvero ad ottimizzare l’elasticità e la compattezza dei tessuti.
Niente di meglio comunque dell’esercizio fisico.
Comincio con il proporvi 4 semplici esercizi da fare a casa, quella che trasformerete in palestra “fai da te” per rassodare le braccia e ovviare in maniera naturale al problema.
Intanto l’economicità sta nel fatto che anziché pesi o bilancieri, si possono usare bottiglie piene d’acqua o di sabbia. Come appoggio si può usare, in mancanza di panche piane o inclinate, una scalinata, magari direttamente quella di casa vostra nel caso il vostro appartamento si distribuisse su due piani, oppure nel vostro condominio, purché i vostri vicini non vi prendano per pazze.
Basterà sedersi tenendo distese le gambe appoggiando le mani sullo scalino con i palmi rivolti verso il basso e tenendo le braccia perpendicolari al corpo, i gomiti paralleli . Alzarsi quindi facendo leva sulla forza delle braccia e sollevare la gamba, in modo da restare appoggiate esclusivamente sul tallone e sul palmo delle mani.
Passiamo agli esercizi con i pesi:
- stando in piedi, con una mano appoggiata su un fianco, prendere nell’altra una bottiglia piena e sollevarla sopra la testa. Mantenere la schiena dritta e il gomito del braccio sollevato nella medesima posizione facendo scendere l’avambraccio con il peso dietro la testa.
- Con le mani lungo i fianchi, afferrare due bottiglie da 2 kg. circa ognuna. Con i palmi verso l’alto e la schiena dritta, sollevare prima il peso destro e poi il sinistro fino al petto, tenendo i gomiti attaccati al corpo.
- Prendere un peso da 1 o 2 kg. e posizionarlo sopra la testa, sostenendolo con entrambe le braccia. Piegando poi i gomiti, fate scendere lentamente il peso vicino alla nuca, tenendolo sempre con tutte e due le mani. Ripetete l’esercizio 10 volte, fate una breve pausa e ricominciate.
- Successivamente vi consiglio di frequentare una palestra dove un personal trainer potrà aiutarvi ad individuare il programma più giusto per rimodellare tutto il corpo, dando quindi proporzione e alto valore estetico.
Oltre l’esercizio fisico ovviamente, il nostro corpo necessiterà di una buona dieta detossinante e successivamente consiglio di seguire il metodo Zona.
Ricordiamoci che con la menopausa la muscolatura persa si recupera con molta più difficoltà, meno muscoli ha il vostro corpo, più lento sarà il vostro metabolismo e la capacità del vostro organismo di produrre sostanze anti age.
Per le braccia con adiposità, un ottima soluzione non chirurgica è la Criolipolisi che permette di ridurre la massa di grasso in modo graduale, senza avere uno svuotamento troppo repentino che causerebbe lassità cutanea eccessiva. A questa potremo pensare di abbinare trattamenti di Radiofrequenza per rimodellare e ricompattare il tessuto. Per le lassità cutanee è anche ottima la Carbossiterapia : attraverso infiltrazioni nei tessuti sottocutanei di CO2, si stimola il richiamo di ossigeno con una conseguenze riattivazione del microcircolo. In questo modo la cute trova un nuovo stimolo andando a migliorare la tensione e la compattezza dei tessuti.
Nel caso non dovessimo ottenere risultati soddisfacenti con la dieta e l’esercizio fisico, o se la pelle cadente del braccio è eccessiva, si consiglia vivamente un intervento chirurgico. Oggi la chirurgia estetica plastica ricostruttiva a Torino, Asti e Alba ha davvero fatto passi da gigante dando risultati celeri e davvero molto soddisfacenti, assolutamente non rischiosi.
L’intervento chirurgico è chiamato “brachioplastica” e consente la rimozione della carne grassa in eccesso e della pelle dal braccio in questione.
Come avete visto esistono svariati modi per combattere le ali di pipistrello….
Vi siete mai chieste come fosse possibile chiamare tale inestetismo in questo modo ?
Io gi ho dato una mia interpretazione.
Le citazioni sulle ali sono davvero tante e ci permettono in un certo qual modo di desiderare di spiccare il volo: ma facciamo molta attenzione a non diventare novelli Icaro, o il sole rischierà di bruciarci e non solo… Volare alle volte significa scappare e non affrontare i problemi…per poi ritrovarsi magari più lontani ma senza aver risolto nulla.
Fabrizio De Andrè diceva : “con le ali di prima pensai di scappare, ma il braccio era nudo e non seppe volare”.
Questo cosa ci insegna ? Forse che dovremmo innanzitutto volerci bene e prima di pensare di volare facendo finta di non avere il problema o scherzarci troppo sopra, dovremmo approfondire, per amore di noi stesse, il più autentico valore capace di mantenerci in salute non facendoci abbattere quindi dall’incapacità di documentarci a dovere e capire cosa in realtà dovremmo fare.
Ognuno di noi ha alla fine un paio di ali, di pipistrello, di angelo o…chissà…ma solo chi davvero sa imparerà a volare davvero per poi posarsi a terra senza invadersi ne danneggiarsi…!
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“Serve un piano B per avere un lato B eccellente?”
…una domanda forse un po’ bizzarra questa, che incuriosisce l’ardire di riconoscerci nella sua valenza.
In questo caso il “LATO B” in questione è il “sederino o sederone” delle donne.
Fin dalla notte dei tempi più antichi la storia dei glutei si è sempre riferita alla progressiva erotizzazione e sessualizzazione degli stessi, soprattutto femminili, verificatasi lungo il corso della storia.
Il famoso sessuologo Alfred Kind suggerì che i glutei fossero da sempre luogo primario di presentazione e proposta sessuale nei primati. Mentre alcuni antropologi e sociobiologi credono fermamente che il feticismo del seno derivi proprio dalla sua somiglianza ai glutei.
Nelle donne i glutei si mostrano generalmente più alti, rotondi e voluttuosi. Questo viene causato dagli estrogeni che incoraggiano il corpo ad immagazzinare il grasso nelle natiche, nei fianchi e nelle cosce, mentre il testosterone maschile allontana il deposito di grasso nelle stesse zone. Le natiche delle donne, quindi, contengono più tessuto adiposo che in quelle dei maschi, soprattutto dopo la pubertà.
Altre ricerche hanno scoperto invece che i glutei femminili siano così evoluti in quanto capaci di attrarre l’attenzione e la scelta sessuale maschile, oltre a indicare una migliore forma del corpo umano nelle donne.
La bellezza erotica delle natiche femminili fu molto rilevante nell’antica Grecia, basti pensare solo alla Venere Callipigia, statua che evidenzia fortemente i glutei della dea.
Addirittura, durante la dinastia Ming le natiche vennero paragonate alla brillantezza della luna piena. Molti artisti misero e mettono in posa i modelli e le modelle esplicitamente per sottolineare il loro lato B.
Questo tipo di estetica rappresenta di gran lunga il “culto dei glutei” e della bellezza. Essa emerge nell’estetica neoclassica e nell’arte del Rinascimento come nell’umanesimo. Oltretutto l’arte erotica e il nudo nell’arte furono popolari soprattutto nel romanticismo e nel modernismo, evidenziando quindi una nuova moralità sociale assai innovativa.
Molte celebrità sono state ammirate anche per il fascino scaturente dal loro lato B, tra cui Scarlett Johansson, Jennifer Lopez, Shakira, Coco Austin ecc….
Molte sono state anche le canzoni che hanno inserito come protagonista il lato B, dando ad esso una rilevanza non indifferente. Dai primi anni 2000 le canzoni sui glutei femminili si sono moltiplicate, specialmente nei generi hip-hop, reggae/dancehall e R&B,
Tutta questa valenza mediatica come anche la storia che ci insegna, vanno quindi ad identificare il lato B come parte davvero integrante capace di interessare, caratterizzare e sollecitare lo stimolo vanesio di ognuna di noi, ritrovando nella ricerca della miglioria ad esso più consona, una vera e propria conquista di noi stesse, nei confronti del nostro ego e di ciò che vogliamo mostrare a coloro che ci osservano.
Il sedere, quindi, diviene un concentrato di potere, fascino e perfezione meccanica che certo non fa più scandalo, al contrario viene esibito a più riprese, in spiaggia come negli spot pubblicitari, nel cinema e sulle copertine dei giornali, nonché oggetto di scambio erotico fra le parti.
Del fondoschiena si parla quasi ormai come di un’icona da venerare.
A formare questa parte del corpo non sono che tre muscoli, anche se la struttura di base, per così dire, è differente da persona a persona e, soprattutto, da maschio a femmina. Essa può variare per fattori genetici, o anche per ciò che riguarda il deposito del grasso sottocutaneo.
Grazie ai muscoli del sedere muoviamo gli arti inferiori, flettiamo, estendiamo, portiamo in dentro e in fuori le gambe, le ruotiamo, le accavalliamo.
Per avere un bel fondo schiena, occorre agire sui tre muscoli glutei, andando a lavorare su abduzione ed estensione, cioè allontanando e allungando le gambe, mentre per rassodare le cosce occorre addurre gli arti, ossia compiere un movimento di avvicinamento al corpo.
Gli inestetismi del lato B
Esistono poi numerosi inestetismi legati al lato B, ma quelli più diffusi sono la culottes de cheval, il sedere cellulosico, il sedere piatto e il sedere informe.
Osservatevi quindi allo specchio e con minuzia cercate di individuare tutti gli inestetismi più scomodi che in qualche modo limitano la vostra serenità.
Crediamo che il più diffuso e quindi il più trattato sia la culottes de cheval, assolutamente antiestetico. Quello che si piazza sul lato del gluteo in basso rendendo la figura disarmonica da ogni parte lo si noti.
La prima cosa da considerare è se la culottes sia dovuta ad un rilassamento muscolare piuttosto che ad un piccolo accumulo adiposo.
Per capirlo non è così difficile: posizionatevi di fronte allo specchio, contraete i glutei, se la culottes sparisce come d’incanto è un “rilassamento muscolare” e a questo punto basta un po’ di esercizio fisico mirato, diversamente sarebbe consigliabile (per i casi non del tutto devastanti) una eventuale elettrostimolazione muscolare per la tonificazione.
Importante sottolineare che se la culottes rimane anche solo parzialmente visibile significa che c’è un accumulo adiposo importante praticamente irreversibile, per cui è consigliabile rivolgersi alla chirurgia plastica ricostruttiva, perché in tal caso non esiste né dieta né ginnastica che possa eliminare questo fastidiosissimo inestetismo.
Il secondo inestetismo in pole position più diffuso sul lato B è la nostra tanto affezionata cellulite.
Le onde acustiche STORZ lavorano all’interno dell’epidermide stimolando un effetto biochimico, facilitando la divisione cellulare. Il risultato è immediato. Anche la pressoterapia è molto utile, la radiofrequenza multipolare e i massaggi mirati.
In ultimo, il problema diffuso è anche il sedere troppo grosso, o troppo basso, o troppo lasso.
Se la forma e/o la consistenza del vostro lato B non è di vostro gradimento, anche se i risultati non saranno proprio pari ad una chiappetta brasiliana, il giusto mix è sicuramente una buona alimentazione, esercizi fisici e trattamenti specifici di estetica avanzata.
L’età sicuramente aggrava lo stato di fatto di questa delicata parte del corpo femminile, rendendo ad essa nel tempo il cedimento classico. I glutei tondono a cedere, assecondando l’azione del tempo e la forza di gravità, apparendo più rilassati, meno tonici e anche più svuotati. La cosa migliore, soprattutto per ottenere glutei più alti e sodi, è sicuramente il movimento fisico ma che bisognerà effettuare con costanza, evitando una vita troppo sedentaria.
Anche la ritenzione idrica crea una condizione non così anomala ma molto presente, per cui si consiglia di bere molto durante il giorno.
Attuate un regime di alimentazione salutare che vi consenta di recuperare la potenza muscolare perduta. È quindi fondamentale evitare scelte nutritive sbilanciate. Assumete proteine salutari con amminoacidi sani da recuperare attraverso l’ingestione di proteine vegetali, pochissima carne ma bianca e tanto pesce, meglio se azzurro. La ricarica di Omega-3 aumenta la tonicità della cute e il benessere del corpo. Utilizzate prodotti integrali con pochi zuccheri, condimenti e farine raffinate. Bevande detox, frutta e verdura depurativa come ananas e finocchio, tisane drenanti, validi alleati contro la pelle a buccia d’arancia.
Per i casi invece più irreversibili si consiglia una GLUTEOPLASTICA.
L’intervento di Gluteoplastica
Le indicazioni più comuni per le quali una paziente si sottopone all’intervento di Gluteoplastica sono un volume dei glutei troppo piccolo o sproporzionato rispetto al resto del corpo. La presenza di tessuti poco tonici avviene a causa di dimagrimenti e/o invecchiamenti e talvolta anche grazie a gravi asimmetrie delle due natiche causate da molteplici fattori.
Gli interventi più comuni sono la gluteoplastica con lipofilling (infiltrazione di grasso) e la Gluteoplastica con protesi.
La Gluteoplastica con lipofilling è particolarmente indicata per quelle pazienti che hanno una buona disponibilità di grasso da aspirare in altre aree del corpo. Il vantaggio di questa metodica consiste nell’utilizzo esclusivo di tessuto naturale del paziente stesso.
La Gluteoplastica con protesi invece è un intervento di chirurgia del corpo che si effettua attraverso una piccola incisione verticale nascosta fra le due natiche. E’ possibile inserire due protesi in gel coesivo di silicone, al di sotto della fascia muscolare, oppure all’interno del muscolo gluteo.
I vantaggi principali di questa tecnica sono la prevedibilità del risultato e una grande durata dei risultati nel tempo.
Al tatto, la consistenza è assai morbida e naturale grazie alle protesi di ultima generazione.
La gluteoplastica quindi è una soluzione assai vincente che consente di ripristinare il volume perso, donare maggior rotondità alle natiche, conferire una forma più armoniosa alle linee del fondoschiena e infine permette di sollevare il gluteo laddove i tessuti abbiano ceduto. È un intervento che si consiglia soprattutto ai soggetti over 45, se pur non sia da escludere la possibilità che vi siano persone anche più giovani alle quali suggerire questo tipo di intervento.
Il rimodellamento dei glutei può avvenire tramite diverse tecniche al fine di consentire alle natiche maggior tonicità e compattezza, quali il lipofilling, acido ialuronico, macrolene e la chirurgia plastica ricostruttiva. Quest’ultima, quindi la più efficace, avrà una durata di intervento pari al massimo a due oro, dopo le quali il paziente potrà essere tranquillamente dimesso o, in altre circostanze, permanere nella struttura clinica sino al giorno successivo. Le cicatrici saranno praticamente invisibili, in modo che la biancheria intima le possa coprire senza alcun problema.
La fase successiva all’intervento è piuttosto delicata. La convalescenza ha una durata di circa una settimana, durante la quale sarà necessario indossare una fascia di compressione da indossare per un po’ di tempo. Per quanto riguarda invece le attività fisiche, queste dovranno essere ovviamente sospese per un paio di mesi circa, fino a quando il medico non riterrà opportuno farle ricominciare.
Ogni possibile previsione del risultato potrà essere effettuata esclusivamente a seguito di visita medica specialistica adeguata, condotta da chirurghi plastici ricostruttivi referenziati, con verifica della patologia ed indicazione all’eventuale procedura del trattamento da effettuare.
Vorremmo tutte glutei perfetti, possibilmente in poco tempo, ma il desiderio non basta….
Per ottenere migliori risultati dal nostro corpo dobbiamo fare anche molta attenzione a salvaguardare la nostra psiche, che dovrà essere assolutamente attenta e rilassata per poter voler bene innanzitutto al nostro corpo in generale, per salvaguardarne la salute e l’equilibrio psicofisico.
Un sedere sodo ha ormai superato la pancia piatta che diviene oggi il Sacro Graal del fitness nelle principali riviste femminili. Migliaia sono ormai le ragazze e le donne che desiderano un fondoschiena da urlo, sodo, bello e abbondante. Le celebrità poi ci offuscano le idee facendo viaggiare esageratamente le nostre testoline e i nostri desideri.
I desideri sono molto spesso limitati ai sogni e non sempre riscontrano le nostre realtà e quindi gli stati di fatto più o meno discutibili.
Cerchiamo sì di migliorare il nostro aspetto fisico. ma non scordiamo mai l’appartenenza a noi stesse. Ricordiamoci sempre che il fitness migliore parte innanzitutto dalla ginnastica celebrale che spesso dovrebbe sussurrarci il meglio per noi, avvalendoci innanzitutto di un’informazione dotta e attendibile di medici più che qualificati. L’estetica poi non è solo perfezione ma è soprattutto elegante armonia.
Solo così sfileremo felici e fiere sulla passerella della vita e lo charme non ci potrà mai tradire, perché sarà solo il frutto della verità a noi più consona.
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William Shakespeare diceva: “I tuoi occhi sono fonti, nelle cui silenziose acque serene si specchia il cielo. L’amore si è abbattuto sulla mia anima, come i raggi del sole fanno aprire i petali dei fiori. La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore; più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti”.
Esistono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è osservare gli occhi come parte del volto e basta, l’altro, è guardarli e basta, come se fossero il volto.
Definizioni profonde che sottolineano la grande importanza che gli occhi hanno per noi stessi e per coloro che ci osservano, attentamente.
Il volto è ormai assodato essere lo specchio della mente, mentre gli occhi, senza parlare, confessano i segreti del cuore, della nostra vita, della nostra sopravvivenza alla stessa, dei nostri dolori e delle nostre gioie, del nostro tempo… Sono “nostri” e solo nostri gli sguardi che ci rappresentano e non possono passare in secondo piano, mai!
Un volto senza occhi sarebbe inesistente. Essi caratterizzano a pieno la vitalità che più ci appartiene. Disegnano e osservano il nostro tempo, caratterizzano il nostro umore, le nostre intenzioni e le nostre intuizioni. Ci accompagnano sul percorso della vita come fanali essenziali per donarci la luce e la direzione da prendere per il proseguo che verrà.
Per questo dobbiamo prendercene cura, senza assolutamente rendere indifferente il loro stato, la loro trascuratezza.
Essi, oltre ad essere gli organi essenziali dell’apparato visivo, sono stati nel corso dei secoli fonte di ispirazione per pittori, filosofi, poeti e scrittori.
Gli artisti gli hanno utilizzati per illustrare la correlazione che si sposa tra gli occhi e il cuore, mettendo in evidenza la capacità di trasmettere gioia, segnali di complicità, desideri, sensazioni ed emozioni, anche quando il rapporto tra i due sessi contrastanti non fosse dei più facili, complicato e tormentato.
Gli occhi sono messaggeri di odio, di disprezzo, di indifferenza, di gioia, di commozione, di propositività. Una melodia altalenante di spettacolo visivo che necessiterà assolutamente di un contorno ricco di luce e di bellezza.
Siamo quindi molto portati a preoccuparci di ciò che gli “altri” pensano di noi nel leggere la nostra anima tramite i nostri occhi, ma è anche altrettanto vero che ci si guarda con sé stessi, più di quanto possiamo immaginare. Pare che in certi casi questo valga infinitamente. L’esercizio estremo di metterci in discussione con noi stessi ci porterà ad affinare sempre di più tutte le possibilità che avremo di migliorare questa parte così preziosa del nostro corpo, motore per accendere il nostro viso e la nostra essenza più pura.
L’importanza degli occhi va assai oltre la loro funzione come organo della vista. Infatti, nel corso dei secoli, gli occhi sono diventavi famosi per essere una sorta di finestra sull’anima di ogni individuo. Ciò che non riusciamo a dire con la parola lo esterniamo con lo sguardo. Per questo stesso motivo gli occhi sono diventati quindi una delle parti più affascinanti del nostro corpo.
Ovviamente non basta avere la consapevolezza di tutti questi sani principi. Dobbiamo quindi fare in modo di ottimizzare al meglio questo sapere e procedere attivamente al rinnovamento del valore più infinito dedicato ai nostri occhi.
Partiamo dal presupposto innanzitutto che l’invecchiamento degli occhi conduce il nostro sguardo ad un sempre più progressivo decadimento cutaneo.
La palpebra cadente solitamente è un disturbo che si presenta quindi con il passare degli anni. L’invecchiamento cutaneo, a seguito della perdita di elasticità e tono dei tessuti è uno dei fattori più protagonisti per la nostra regressione.
I rimedi per l’invecchiamento degli occhi
Se parliamo di rimedi naturali, poco efficaci ma comunque placebi di miglioria, capace di ovviare alla palpebra cadente, almeno in una prima parte di questo inizio di processo di invecchiamento, potremmo pensare di utilizzare prodotti mirati come dermososmetici e integratori adatti a incrementare il sostegno naturale dei tessuti.
Ma, come già detto, queste sono soluzioni un po’ insufficienti e quindi poco risolutive, soprattutto per coloro che hanno una palpebra molto cadente e assolutamente votata ad una limitazione permanente del campo visivo.
In questi casi soprattuto e non solo in questi, la blefaroplastica è un intervento assolutamente efficace per ovviare a questo problema.
Esso non ha l’obiettivo di modificare l’aspetto del volto, bensì di riportare la sua fisionomia a come era in precedenza.
L’effetto inoltre è assolutamente “naturale” e non andrà a variare l’originalità della sua appartenenza, nell’equilibrio di proporzione e bellezza del volto.
Si sottolinea però sempre la capacità di scegliere un chirurgo plastico ricostruttivo che andrà ad effettuare l’intervento. Questa cosa è di fondamentale importanza. La scelta del chirurgo si avvarrà assolutamente di una dotta preparazione nel selezionare un professionista referenziato e capace.
Diversamente il volto potrebbe poi non più risultare nella sua completa natura di essere e di trasmettere.
Questo è un intervento di chirurgia estetica volto a risolvere gli inestetismi delle palpebre con l’obiettivo di migliorare la visione e ringiovanire lo sguardo.
Esso consiste nell’eliminazione di pelle in eccesso a livello delle palpebre superiori (differentemente dalla ptosi palpebrale che può essere associata) e pelle in eccesso o borse adipose (o entrambe) a livello delle palpebre inferiori.
Tale intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale a seconda del piano chirurgico che il chirurgo opterà per il suo paziente, in relazione delle preferenze dello stesso o della necessità di operazioni concomitanti.
In anestesia locale può essere eseguita una semplice blefaroplastica della palpebra superiore o inferiore in cui verrà asportata solo la pelle o il grasso in eccedenza.
Esistono anche altre procedure più invasive come la blefaroplastica inferiore combinata con il riposizionamento del grasso, il lifting medio-facciale o il lifting endoscopico delle sopracciglia che possono richiedere sedazione endovenosa o anestesia generale.
La blefaroplastica superiore consiste nell’asportare la cute eccedente attraverso una sottile incisione posta a livello della piega dell’occhio in modo da risultare invisibile a occhio aperto. Questa si estenderà leggermente a lato dell’occhio, sulla cute palpebrale. Il tutto si esegue in anestesia locale o sedazione e può essere effettuata anche in ambulatorio se ben attrezzato e abilitato con le corrette referenze in merito.
Al termine dell’intervento verranno applicati dei piccoli punti di sutura che si rimuoveranno dopo circa 5 giorni.
La blefaroplastica inferiore riguarda invece le palpebre inferiori. A seconda dei casi si può procedere con un taglietto lineare appena sotto il bordo ciliare, quasi invisibile, oppure passando dietro la palpebra. L’intervento sulla palpebra inferiore è però più complesso.
La maggior parte dei chirurghi plastici ricostruttivi ha sviluppato un approccio piuttosto personalizzato alla chirurgia palpebrale, in cui verranno identificate le problematiche anatomiche specifiche. L’intervento verrà quindi individualizzato per affrontare le diverse problematiche di trattamento di ogni paziente.
L’intervento verrà ovviamente deciso e pianificato dopo un’accurata visita dal chirurgo plastico ricostruttivo e dopo eventuale visita oculistica.
La blefaroplastica è un intervento non invasivo e di breve durata in sala operatoria. Non necessita di una convalescenza lunga e dolorante ed è assolutamente gestibile nell’ambito di una vita sociale e lavorativa serena.
Eventuali lividi o gonfiori successivi all’intervento scompariranno nel giro di 7-15 giorni.
Con i dovuti accorgimenti post-operatori diverrà tutto molto più facile da ottimizzare.
La durata del risultato è ovviamente soggettiva e la stessa dipenderà da numerosi fattori. Il processo di invecchiamento non viene arrestato, pertanto la pelle tornerà a rilassarsi, ma sicuramente l’aspetto dello sguardo invecchia meglio nel tempo.
Un semplice sguardo è in grado di modificare profondamente l’umore di un essere umano…Un sorriso, una smorfia verranno sicuramente condizionati dallo sguardo appartenente ad ognuno di noi. Lo studio del viso poi è un must della comunicazione più raffinata e non verbale.
Gli stereotipi e la loro attivazione è una delle moderne frontiere di ricerca nell’ambito della psicologia sociale e cognitiva.
Tutti questi studi, apparentemente “poco utili” sono invece davvero essenziali perché ci portano a pensare a quanto sia importante, nelle relazioni sociali un “semplice” sguardo.
Meccanismi assai evolutivi questi, capaci di farci valutare e giudicare le persone. Un risultato questo capace di donare profondo riscontro sulle persone e sulle loro abilità sociali, nonché una compensazione infinita volta all’autostima di noi stessi.
Quale mezzo quindi più efficace e prezioso può essere l’occhio e il suo sguardo?
Coltiviamolo, preserviamolo e proteggiamolo. Ridoniamo luce alla nostra essenza più vera. D’altronde anche l’osservazione è arte pura dell’essere di essere.
C’è qualcosa di magico nello sguardo!
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Alcuni dicono che bisognerebbe andare fieri delle proprie cicatrici…esse raccontano la nostra storia e alcuni aneddoti importanti che in qualche modo ci hanno segnato la vita ma che sono anche riusciti, in alcuni casi, a migliorarla.
Mentre si esercita il coraggio per mostrarle poi, non ci faranno neppure sentire in qualche modo inferiori.
La cultura giapponese ripara solitamente un oggetto rotto e non lo butta mai via. Essi valorizzano la sua crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro, credendo che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventi tutto più bello.
Beh, un’ottima filosofia per cercare di abbattere il suo inestetismo dando valore al suo significato.
Un giusto spunto questo, però noi non siamo oggetti, le ferite ledono la nostra psiche e in qualche modo segnano il percorso del nostro cammino, quello soprattutto votato alla bellezza interiore ma anche quella esteriore.
Esse rimangono; con il tempo, la mente, per proteggere sé stessa, le cicatrizza e il dolore diminuisce di gran lunga, ma non se ne vanno mai!
Le persone hanno cicatrici in svariati posti del proprio corpo, anche i più impensabili.
I bambini mostrano le cicatrici come medaglie ricevute in premio dalla vita. Gli amanti le usano come segreti da sussurrare. Esse sono una sorta di mappa segreta che racconta chi siamo o chi eravamo.
È però anche vero che gran parte di queste vorremmo cancellarle e tenerle solo nella mente come un ricordo che ci lega ad esse, una sorta di conservazione attiva che vive e vivrà nel cassetto della nostra memoria, quasi come fossero cartoline di posti lontani dove non tornare mai più.
Ogni evento traumatico crea una lesione sulla superficie del corpo e anche nei tessuti più profondi. Esso origina un processo ripartivo che si risolve in “cicatrice”.
Il formarsi delle cicatrici dipende da svariati fattori. Per questo stesso motivo esistono diversi tipi di cicatrici, antiestetiche, che possono dare oltre che dei problemi di tipo psicologico anche dei problemi di funzionalità.
Nel momento in cui si crea un evento lesivo sulla pelle, escludendo fattori di disturbo come infezioni o grandi lacerazioni dei tessuti, a fronte di una tecnica chirurgica corretta, l’evoluzione delle cicatrici varia molto a seconda di come la pelle di ognuno di noi reagisce.
Proprio per le loro svariate caratteristiche, le cicatrici possono comportare lesioni puramente estetiche soprattutto se in parti del corpo esposte (in particolare il volto, le gambe ecc…) che, nel corso della stagione estiva, quando ci si abbiglia di meno, si notano maggiormente.
Capita spesso che chi ha cicatrici piuttosto traumatiche e evidenti, si rivolga ad un chirurgo plastico ricostruttivo per richiedere il miglioramento delle stesse. Dicesi “revisione chirurgica delle cicatrici”.
La guarigione delle ferite chirurgiche o traumatiche (come, ad esempio, le ferite da taglio, lacero-contuse, ustioni) è un processo biologico complesso che si realizza attraverso diverse fasi e che esita in cicatrici cutanee permanenti. L’aspetto definitivo di una cicatrice è dunque il risultato di un lungo processo di maturazione, che può durare da alcuni mesi ad oltre un anno.
Affidarsi ad un intervento mirato per la cura delle proprie cicatrici
L’intervento per le revisioni di cicatrici viene effettuato per migliorare l’aspetto estetico di una cicatrice e/o eliminare i disturbi funzionali, come ad esempio dolore, sensazione di tensione e vera e propria retrazione. Esso può essere eseguito a qualsiasi età.
La visita specialistica dal chirurgo plastico ricostruttivo è considerata ovviamente fondamentale. Questo permette di valutare alla precisione il singolo caso, perché ogni tipo di cicatrice richiede uno studio approfondito per valutare quale intervento permetta di ottenere il massimo del risultato con il minimo rischio.
Le tecniche chirurgiche più semplici per la revisione di cicatrici prevedono la semplice escissione della cicatrice, la lisi (liberazione) delle sue aderenze con le strutture circostanti come muscoli, nervi o articolazioni e la chiusura della ferita con tecniche di Chirurgia Plastica Ricostruttiva.
Nei casi più complessi o di recidiva (ricomparsa della cicatrice patologica dopo un primo intervento correttivo) è necessario associare alla procedura medica (compressione, lamine di silicone, infiltrazioni di cortisone, radioterapia) o chirurgiche (plastica a Z, plastica a W, escissione seriate, espansione cutanea, ecc…).
Ci sono diverse variabili che influenzano la gravità delle cicatrici, tra cui la dimensione e la profondità della ferita, la vascolarizzazione dell’area, lo spessore, il colore della pelle e la direzione della cicatrice, che si renderà meno evidente attraverso le iniezioni.
In ogni caso nessun intervento eliminerà del tutto le cicatrici, soprattutto le più gravi ovviamente, ma si possono ottenere dei risultati comunque soddisfacenti.
Le cicatrici si suddividono in cicatrici cheloidee che si presentano grosse e danno prurito. Il tessuto cicatriziale che cresce oltre i bordi della ferita o incisione si presenta spesso di un colore rosso o più scuro rispetto alla pelle circostante. Il tessuto cicatriziale potrà essere tagliato e la ferita chiusa con uno o più strati di punti. Questa è generalmente una chirurgia di tipo ambulatoriale eseguita in anestesia locale.
Esistono poi invece anche le cicatrici ipertrofiche che sono molto simili alle cicatrici cheloidee poiché entrambe tendono ad essere spesse, rosse e sollevate.
Questo tipo di cicatrici rimangono solitamente entro i bordi dell’incisione originale o della ferita. Si andrà poi a rimuovere l’eccesso di tessuto cutaneo e a riposizionare l’incisione in modo da guarire in modo meno visibile. Questo intervento potrà essere eseguito anch’esso in anestesia locale o generale, a seconda della posizione della cicatrice e delle dimensioni della stessa.
Il risultato estetico varia ovviamente da paziente a paziente e cambia mediante diversi fattori come per il tipo di carnagione, area del corpo interessata ecc…
Il risultato è permanente e la sua perfezione si raggiungerà a distanza di circa un anno dall’intervento.
La durata dell’intervento varia a seconda dell’entità della cicatrice ma solitamente rimane nell’arco tra i 30 e i 60 minuti.
L’intervento si effettuerà con una anestesia locale tramite sedazione, tranne in alcuni casi specifici in cui invece si applicherà un’anestesia generale.
Gli effetti collaterali sono inesistenti e i risultati ottimali si vedranno nell’arco di un anno circa.
Il periodo postoperatorio non è assolutamente così invasivo ed è consigliabile l’applicazione di presidi medici a livello della nuova cicatrice durante la sua fase di maturazione. Questo permetterà di ridurre al minimo la possibilità della formazione di una cicatrice di cattiva qualità.
La ripresa di una normale attività è strettamente legata al tipo di intervento a cui il paziente sarà sottoposto.
Per le piccole revisioni chirurgiche dovute a cicatrici minime effettuate in anestesia locale, si possono riprendere i ritmi della vita quotidiana già dal giorno successivo all’intervento e con molta tranquillità.
Visi e corpi nuovamente plasmati a misura, senza però andare mai a stravolgere le loro entità.
Cicatrici e psiche è poi un connubio da non sottovalutare. Esse hanno un rapporto negativo sull’essere umano, lo dice anche un sondaggio condotto da Opinion Health nel Regno Unito su 1000 persone.
L’impatto psicologico di una vita “segnata” e marchiata dalle cicatrici ha su alcune persone un effetto davvero devastante che andrà ad influire assai negativamente nella percezione del sé.
Per alcune persone una cicatrice rappresenta fisiologicamente il risultato del processo di guarigione di una ferita o in generale di un trauma della pelle. Per altre persone una cicatrice diventa molto di più, come il ricordo perpetuo dell’evento traumatico che l’ha causata e, se in qualche modo tutto questo non verrà elaborato nel modo migliore, può diventare un grande peso a livello psicologico, assai difficile da elaborare e sostenere.
Una ferita quindi che segnerà il fisico e la mente.
Abituiamoci quindi a chiedere aiuto alle persone competenti in materia, senza la paura di metterci a confronto con gli altri e il nostro corpo oltre che con il nostro specchio.
E’ poi vero che non tutte le cicatrici possono guarire, ma tramite un dialogo accurato con un chirurgo plastico ricostruttivo referenziato, si potranno estrapolare tutte le problematiche e porre in qualche modo rimedio, per ritornare a piacersi come prima e magari più di prima…
Nel frattempo, impariamo anche ad adottare camouflage efficaci con un make-up accurato e professionale, sebbene non possa esserci di grande aiuto al normale processo di cicatrizzazione. Ma è già un piccolo inizio per cominciare a prenderci cura di noi stessi.
Il percorso di accettazione cosciente e attivo ci permetterà di fare i prossimi passi per andare poi verso la risoluzione più efficace. Una chiave di lettura eccellente per ricominciare a sorridere e per trovare la soluzione più adatta alla qualità di vita migliore per noi.
Paulo Coelho diceva: “non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcuno che non sei”.
Ascoltiamolo, perché anche nelle giuste intuizioni come nelle più corrette intenzioni, trovano conforto e conquista le risoluzioni.
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