A tu per tu
“Il binomio inscindibile della bellezza e dell’armonia”. Alla sua scoperta a tu per tu con il dottor Luca Spaziante,
che riceve su appuntamento presso gli studi di Torino, Milano, Alba, Asti e Albenga.
IL CHIRURGO PLASTICO CHE SI ISPIRA ALL’ARTE
Coniugare l’ispirazione artistica con la perfetta esecuzione chirurgica, conduce a risultati sorprendenti.
Alla scoperta dell’indissolubile connubio tra armonia, equilibrio e bellezza, attraverso il dialogo con il dottor Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva e Estetica, che ha fatto di questi tre principi i perni della sua professione.
Naturalezza e innovazione vanno, nella sua attività professionale svolta nelle città di Torino, Milano, Alba, Asti e Albenga, di pari passo con una metodologia che ricerca il mantenimento di ciò che rende unico e irripetibile il volto umano, oltre che dell’armonia ed eleganza del corpo, utilizzando quello stesso garbo che l’artista, in particolare lo scultore, usa nello scolpire una sua statua.
A tu per tu con il dottor Spaziante per scoprire che il mistero della bellezza risiede nell’equilibrio delle componenti delle parti corporee e nella loro armonia.
A cura della giornalista Mara Martellotta.
La bellezza nell'arte rinascimentale e nella chirurgia estetica e plastica del dottor Luca Spaziante
Il concetto di bellezza non ha mai avuto un valore assoluto, ma è sempre stato rappresentato da un ideale ricorrente e capace di percorrere i secoli, mutando, però, e adattandosi al ruolo che la figura femminile ha assunto nelle diverse epoche, a seconda della situazione sociale, culturale, economica e religiosa.
Se le statuette più antiche, quali la Venere di Willendorf, risalente addirittura al 24 mila A. C, mostravano seno, fianchi e addome abbondanti, dando rilievo alla funzione procreativa femminile, nella Roma antica la figura femminile rimaneva comunque opulenta.
Solo con il Rinascimento si andava modificando il concetto di bellezza, che non veniva più considerata una vanità capace di allontanare l’uomo dalla salvezza eterna.
Compariva in questa epoca aurea dell’arte il concetto di bellezza capace di configurarsi secondo i canoni geometrici, i rapporti proporzionali, le sequenze matematiche e simboliche.
Il Rinascimento rappresenta, infatti, l’epoca dei grandi architetti e pittori, che rendono il corpo parte della struttura architettonica.
A questo concetto di bellezza e armonia si ispira costantemente il dottor Luca Spaziante nella sua pratica di chirurgia plastica e estetica.
Un ideale di bellezza che viene perseguito in modo assolutamente non invasivo e personalizzante,anzi prendendo pienamente in considerazione le proporzioni e le caratteristiche del viso e del corpo dei pazienti.
L’ideale di bellezza rinascimentale italiana, diverso da quello nord europeo, risulta ben evidente nei dipinti di Raffaello, che incarnano l’idealizzazione della bellezza femminile di questo periodo.
La ritrattistica del Rinascimento è stata in grado di coniugare l’armonia alla bellezza estetica, derivante da cognizioni scientifiche, oltre che dalle ambizioni dell’artista.
L’armonia delle parti, l’amore per le proporzioni e per l’euritmia, tipiche sia dell’arte sia della pittura romantiche e, prima ancora neoclassiche, sono alla base della chirurgia plastica e estetica del dottor Spaziante, che si richiama ai canoni dell’arte.
Nel caso dell’armonia e bellezza corporea sono diversi i trattamenti che possono essere eseguiti, tra i quali figurano il lipofilling cosce, un metodo che permette di dare maggiore definizione ad alcune aree corporee come il gluteo con il grasso rilevato da altre zone del corpo; il lifting cosce, un intervento chirurgico rivolto ad eliminare l’eccesso cutaneo e sotto cutaneo localizzato nella parte interna della coscia; la liposcultura, trattamento volto a eliminare i depositi di grasso localizzati, aspirando il grasso sottocutaneo in eccesso.
La bellezza e eleganza presenti nella scultura di Rodin si sposano ai principi della chirurgia plastica e estetica del dottor Luca Spaziante
Narra il poeta romano Ovidio nelle Metamorfosi che “il leggendario re-scultore di Cipro, Pigmalione, creò una statua di donna tanto bella da prendere vita”.
Dopo di lui pochi artisti avrebbero raggiunto quell’ideale di bellezza femminile e quell’armonia cui si ispira la chirurgia plastica e estetica del dottor Luca Spaziante.
Uno di questi sarebbe stato Auguste Rodin, nato nel 1840 a Parigi. Corpo e superficie rappresentavano per Rodin lo specchio dell’interiorità.
Movimento, luce, prospettiva, monumentalità e il tutto tondo sono elementi che Rodin propone rinnovati rispetto al passato; l’antichità diventa per lui un punto di riferimento per emularla, a volte criticarla e superarla.
Rodin supera la stessa fotografia, che ritiene non capace di rappresentare adeguatamente la realtà.
In Rodin la verit e il carattere si affiancano allo studio del corpo pulsante di vita; la bellezza dei tratti del volto femminile nella scultura intitolata Il pensiero”, conservata a Parigi, al Museo Rodin e scolpita nel 1893, richiama quei concetti di armonia e rispetto delle proporzioni cui si ispira la pratica del dottor Luca Spaziante, nella sua chirurgia plastica e estetica. La drammaticità e la bellezza della bella Elmira si avvicinano alla Maddalena penitente del Donatello e a quel concetto di equilibrio e predilezione che Rodin nutriva per il Rinascimento italiano.
Il dottor Luca Spaziante, specialista in Chirurgia Plastica, ricostruttiva e estetica, considera l’arte e la medicina un connubio inscindibile, in cui il miglioramento dell’essere fisico e mentale si accompagnano all’eleganza e al rispetto dell’armonia e delle proporzioni, sempre nel mantenimento di una profonda etica professionale.
L'intervento di mastoplastica additiva. Ne parliamo con il dottor Luca Spaziante
La mastoplastica additiva rappresenta un intervento che consente alle donne di concedersi un seno più bello, capace di conferire loro anche coscienza di una piena femminilità e di poter ritrovare un’armonia con le altre parti del corpo.
Questo tipo di intervento di chirurgia estetica è impiegato per aumentare il volume del seno e per migliorarne la forma, permettendo spesso alla paziente di vivere in un corpo che, una volta concluso l’intervento stesso, le consente di acquistare maggiore serenità e autostima, nel rispetto dell’armonia e delle proporzioni corporee.
Il seno è una parte del corpo femminile di cui l’arte e la cultura si sono a lungo interessati; sono stati molti i pittori che lo hanno esaltato, senza forzarne l’aspetto estetico, ma mantenendone l’armoniosita’ e la sensualità. Agli inizi dell’Ottocento non era considerato scandaloso mostrare il seno e nell’arte occidentale abbondano dee e ninfe nude che scherzano nei boschi.
Il potere del seno deve essere visto all’interno di una concezione integrata della donna in sé e della visione che lo stesso soggetto femminile possiede del proprio corpo in tutte le sue espressioni. L’armonia che il seno deve avere con il corpo femminile nel suo insieme, nella chirurgia estetica e plastica, si richiama certamente agli stili dell’arte classica della cultura greca, cui si sono ispirati in passato molti artisti.
Nella chirurgia plastica ed estetica ritengo fondamentale anche per questa parte del corpo il rispetto del principio dell’armonia, che ha costituito, appunto, il canone dell’arte classica fino al Rinascimento. Questo principio si è concretizzato in sculture accomunate dagli stessi tratti fisici, indirizzati verso la ricerca di un bello universale. Tra queste amo ricordare le sculture di Prassitele, che fu il primo a proporre la riproduzione del nudo femminile nella sua Afrodite Cnidia del 350 a.C., attualmente conservata nei Musei Vaticani. Il bello estetico e l’armonia delle parti, seno compreso, lo si ritrova perfettamente anche nell’ellenismo greco, in cui il tema della bellezza femminile avrebbe assunto le sembianze della dea greca Afrodite. L’esempio più significativo rimane, probabilmente, quello della Venere di Milo, realizzato intorno al 130 a.C, da Alessandro di Antiochia e conservata al Louvre. Il seno come simbolo di seduzione avrebbe trovato espressione in seguito durante il Rinascimento, in cui questa parte del corpo femminile, assolutamente armoniosa, sarebbe diventata espressione di nuova sensualità, come nella Venere di Urbino di Tiziano, in cui seduzione ed erotismo risultano fusi in una bellezza accompagnata dal senso del pudore.
Nei circoli aristocratici come negli ambienti delle classi più agiate, nei secoli scorsi, anche l’esposizione dei seni nei ritratti richiamava la bellezza greca classica e mitologica e la sua forma era considerata una sorta di status symbol, un simbolo di eleganza e, spesso, anche di posizione sociale.
La medicina è una disciplina che nello studio del dottor Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva e Estetica, è strettamente correlata al significato assunto dalla bellezza e dall’armonia nell'arte. Con quale significato ?
Quali parametri segue nei suoi interventi sui suoi pazienti?
Quali devono essere, secondo Lei, la filosofia e il concetto di bellezza alla base degli interventi della Chirurgia estetica?
Vi sono artisti cui si ispira nel suo lavoro di chirurgo per l’armonia delle proporzioni?
Quale rapporto, secondo Lei, è fondamentale che il chirurgo instauri con il paziente?
Il suo amore per la scultura affonda le radici sin dalla fanciullezza. Che cosa l'ha colpita di questa arte?
Ho da sempre amato, tra tutte le arti, in particolar modo la scultura, in quanto si tratta di una forma di arte che, come ben affermava il Vasari, “levando il superfluo dalla materia suggerita, la riduce a quella forma del corpo che nell’idea dell’artista è disegnata […]”. Nella pratica della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica è fondamentale intervenire modellando il corpo e il viso, ma mantenendo integri l’equilibrio e l’armonia delle parti.
Tra i diversi scultori che negli ultimi anni mi hanno appassionato sicuramente figura un’artista che è stata capace di creare opere scultoree, secondo me, cariche di simbologia: Rabarama.
Nome d’arte della famosa scultrice Paola Epifani, Rabarama esprime nei volti delle sue sculture un equilibrio che è segno di pace e interiorità. Lo stesso pseudonimo che l’artista ha scelto si compone di due parti, ‘Raba’, che in sanscrito significa ‘segno ‘, e ‘rama’, che si collega alla divinità. I segni presenti nelle sue sculture sono stati sicuramente di grande ispirazione per il mio lavoro professionale, cosiccome la tecnica utilizzata dalla scultrice di scomporre il volto delle sue creazioni, dei suoi umanoidi, in diverse parti. I simboli che Rabarama tatua su queste sue creature scultoree sono per l’artista strumento atto a comunicare il suo personale messaggio al mondo. Per me i simboli da lei usati risultano una metafora del mio intervento sul volto della paziente, che scompongo sempre nella mia mente prima di intervenire, approcciando ogni area anatomica in modo differente e personalizzato, sempre nel rispetto dell’armonia e dell’equilibrio, che ritengo costituiscano l’essenza della bellezza autentica, sinonimo di grazia, eleganza e naturale femminilità.
La blefaroplastica è un intervento davvero rischioso? Ne parliamo con il dottor Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva e Estetica
La blefaroplastica superiore è un intervento, in termini generali, molto sicuro, che presenta rischi di complicanze piuttosto basse e produce grandi soddisfazioni nel paziente. È fondamentale che venga eseguito da uno specialista in Chirurgia Plastica che possieda una conoscenza approfondita dell’anatomia specifica delle strutture palpebrali. In condizioni normali le palpebre superiori rappresentano un’area che si può definire a basso rischio di complicazione. Con l’intervento di blefaroplastica superiore, attraverso un’incisione posizionata accuratamente a livello del solco palpebrale, si va a rimuovere la porzione di cute in eccesso e le eventuali borse adipose sottostanti tenendo presente che circa 18 millimetri di pelle palpebrale tra le ciglia e il sopracciglio costituiscono la quantità di cute palpebrale indispensabile per permettere una chiusura perfetta della palpebra.
La blefaroplastica inferiore o mid-facial lifting ha come obiettivo non solo la rimozione/ridistribuzione delle borse palpebrali inferiori ma il risollevamento dei tessuti della palpebra inferiore che hanno ceduto ala gravità; risulta dunque un intervento capace di donare all’intero viso un aspetto più fresco, riposato e più giovanile. L’intervento è eseguito in anestesia locale con sedazione e l’incisione viene eseguita a circa 2 mm dalla rima della palpebra inferiore.
Questi interventi si effettuano in anestesia locale con sedazione, in regime ambulatoriale o di day hospital. Le suture vengono confezionate con fili molto sottili e con massima accuratezza e dopo 3-5 gg verranno rimossi i punti. In questo modo lo sguardo otterrà immediatamente freschezza e naturalezza.
Quale è la filosofia alla base dei suoi interventi di blefaroplastica?
Come gli altri interventi di chirurgia estetica, anche quello di blefaroplastica si ispira al mio ideale di bellezza inteso come connubio di armonia e proporzioni del volto, che vengono mantenute in perfetto equilibrio.
La blefaroplastica consente di intervenire proprio sul volto, che rappresenta l’elemento fondamentale nella caratterizzazione dell’individuo e, in particolare, su quella sezione rappresentata dalla regione perioculare, ridonando luce e freschezza allo sguardo. L’eleganza del volto femminile, che idealmente ricerco nella sua corrispondenza con il volto indicato dalle proporzioni della sezione aurea, passa anche attraverso la luminosità dello sguardo.
Lo sguardo femminile da sempre è stato avvolto da un’aura di mistero capace di ispirare scrittori, artisti e filosofi di ogni epoca. Condensata nello sguardo di una persona è presente tutta la sua interiorità e, non a caso, il volto di una persona si delinea proprio attraverso la contrazione e il rilassamento dei suoi muscoli facciali; in particolare, la sua espressione è data dallo sguardo che, più di ogni altro, esprime l’animo umano, rivelando sia il passato sia il presente dell’individuo. Gli occhi, d’altronde, hanno da sempre costellato la storia dell’arte (in particolare la pittura), e agli sguardi sono stati attribuiti i significati più disparati, a partire dagli antichi Egizi, procedendo, attraverso la civiltà greca, fino a quella dell’antica Roma.
Attraverso l’intervento di blefaroplastica superiore vengono cancellati i segni dovuti all’età e ridonata freschezza allo sguardo. Questo intervento si effettua quando la cute, a livello della palpebra superiore, risulta in eccesso e va a coprire in particolare la rima palpebrale in corrispondenza del margine laterale, rattristandone ed invecchiandone lo sguardo.
Se gli occhi rappresentano lo specchio dell’anima, lo sono proprio in virtù del nostro sguardo e l’intervento di blefaroplastica potrà ridonare lucentezza ad un sguardo che si sta pian piano spegnendo. D’altronde già il noto filosofo tedesco Goethe affermava “Un tuo sguardo, una tua parola mi dice più di tutta la saggezza del mondo“, e il drammaturgo francese Antonin Artaud diceva “Quando ti guardo sembra che il mondo stia tremando”.
Gli eccessi nella chirurgia plastica. Ne parliamo con il dottor Luca Spaziante.
La chirurgia plastica deve restituire un aspetto naturale al viso e al corpo, freschezza al volto e una fisionomia giovanile al corpo, aiutando il paziente a sentirsi bene e in armonia con se stesso e, di conseguenza, con gli altri.
Nella mia pratica quotidiana ricerco sempre un risultato, sia nel volto sia nel corpo del paziente, capace di mantenere le proporzioni e di restituire quell’armonia che l’arte, in alcune sue espressioni, è in grado di testimoniare.
La sezione aurea è, per esempio, universalmente riconosciuta quale un rapporto esteticamente armonico ed è usata come base da molti artisti per la composizione di dipinti e di elementi architettonici. Leonardo da Vinci incorporò la sezione aurea almeno in tre suoi capolavori, “La Gioconda”, “L’ultima cena” e “L’Uomo di Vitruvio”.
È dimostrato che la percezione umana mostra una naturale preferenza e predisposizione nei confronti delle proporzioni, in accordo con la sezione aurea, e che gli artisti tenderebbero, infatti, quasi inconsciamente, a disporre gli elementi di una composizione in base a tali rapporti. Nella chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, per il rispetto delle proporzioni e l’armonia, mi ispiro a quei canoni a cui si rifanno non soltanto a Leonardo da Vinci, autore, tra l’altro del trattato “De divina proportione”, ma anche Bernardino Luini e Sandro Botticelli.
Per contro gli eccessi praticati dalla chirurgia plastica, se di vera chirurgia plastica si può parlare, potrebbero suggerire, metaforicamente, un parallelismo con certi sguardi deformi e precari di una pittura inflessibilmente realista e con i lineamenti non definiti di Jacques Villon o Andre’ Masson, che enfatizzano la presenza del mondo interiore dei loro modelli, ma risultano ben lontani dall’armonia e dalle proporzioni.
Quando le forme si allontano da questi canoni, l’effetto può essere sorprendente nella pittura, ma non nella realtà della persona umana. Le figure dipinte da Bacon, per esempio, sono incurvate, mostrano volti deformi e spesso urlanti di dolore. L’alterazione delle proporzioni nel volto umano non è, però, mai un fattore positivo perché è sinonimo di disarmonia e disequilibrio.
Nella mia costante ricerca verso l’ottimale estetico si cela il desiderio di raggiungere quell’armonia che ben aveva definito l’imperatore filosofo romano Marco Aurelio, quando affermò “Chi vive in armonia con se stesso vive in armonia con l’universo”. E l’armonia interiore passa anche attraverso l’armonia delle parti corporee con il tutto.
La biorivitalizzazione e la sua relazione con l’arte.
La biorivitalizzazione rappresenta un’importante arma in medicina estetica, una sorta di idratazione profonda capace di restituire elasticità e tono ai tessuti cutanei.
La pelle viene dunque rinvigorita in profondità, ne viene ripristinato l’equilibrio naturale grazie all’iniezione di molecole biostimolanti, capaci di garantire al viso un aspetto più fresco e levigato.
È un trattamento che amo molto perché è fondamentale lavorare su una bella tela per valorizzare la qualità dei colori e delle forme.
Un volto ben idratato sarà sicuramente la migliore tela su cui poter intervenire nel raggiungimento dell’ottimale estetico. Il mio ideale di bellezza, a cui mi rifaccio durante l’esecuzione dei trattamenti di medicina estetica e durante gli interventi chirurgici, è lo stesso che riscontro nelle opere di alcuni artisti, in particolare del Rinascimento, tra cui Raffaello.
Nella sua pittura, che comunica una profonda e moderna freschezza, le figure e i volti femminili sono resi in tutta la loro armonia e raffinatezza, intrisa di un naturalismo leggiadro e delicato.
Considerato ormai universalmente il “maestro della grazia”, nelle sue opere Raffaello ha realizzato una composizione equilibrata e misurata, in cui i personaggi, e le figure femminili in particolare, sono colti con tratti e in pose eleganti e armoniose.
Uno degli esempi di volti raffaelliani, che mi ha da sempre affascinato di più per il suo equilibrio e la sua armonia, è la Fornarina, uno dei dipinti femminili più celebri della storia dell’arte, in cui il Maestro ci comunica il suo modello di donna ideale, capace di riunire al tempo stesso bellezza e mistero.
La tavolozza di Raffaello, composta da colori caldi, brillanti e avvolgenti, è capace di rendere le sue figure femminili di una bellezza senza tempo, ideale al quale mi ispiro nella mia pratica di chirurgo plastico: una bellezza che vada oltre il tempo, nel rispetto e nel connubio perfetto di armonia ed equilibrio.
Ringiovanimento del viso attraverso il botulino.
La tossina botulinica interviene sulla mimica facciale con effetti diretti sul miglioramento delle rughe e micro-rughe e risulta un trattamento perfetto anche per trattare quelle pazienti che abbiano rughe che si estendano a raggiera dalla regione perioculare (le cosiddette zampe di galline).
Rilassare non equivale a paralizzare, tutt’altro. Nell’utilizzare la tossina botulinica, che agisce anche riducendo la secrezione ghiandolare, si possono ottenere ottimi risultati, soprattutto di grande naturalezza, con un’applicazione corretta e ispirata a principi di armonia e moderazione. Questi sono proprio i canoni cui mi ispiro nella pratica della chirurgia plastica ed estetica, e per i quali mi richiamo rifacendomi alle radici dell’arte e della scultura classiche.
Armonia, simmetria e ritmo sono i canoni, infatti, che ho da sempre colto nella scultura greca, traendovi ispirazione, in particolare dalle opere di Policleto. Già nelle sue sculture giovanili, come il Doriforo, ho potuto ammirare quella perfetta coerenza di linguaggio che lega armonicamente le varie componenti dell’opera, facendone un esempio del perfetto equilibrio, tipico della scultura classica. Stessa armonia che si può cogliere tra le varie parti del volto scultoreo. Il Canone di Policleto, d’altronde, è un trattato perduto sulle proporzioni dell’anatomia umana, il primo capace di teorizzare i temi della bellezza e dell’armonia, in grado anche di suscitare un forte impatto sull’architettura. L’arte greca sarebbe entrata con questo artista e teorico nel suo culmine di equilibrio e armonia.
La tavolozza di Raffaello, composta da colori caldi, brillanti e avvolgenti, è capace di rendere le sue figure femminili di una bellezza senza tempo, ideale al quale mi ispiro nella mia pratica di chirurgo plastico: una bellezza che vada oltre il tempo, nel rispetto e nel connubio perfetto di armonia ed equilibrio.
Il ringiovanimento del volto
Il ringiovanimento del volto passa attraverso anche quello dello sguardo, tanto che uno tra i più noti artisti del Novecento, Amedeo Modigliani, scrisse “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”.
Il giudizio estetico è sia elaborato esternamente al soggetto, sia nell’anima del medesimo soggetto interessato. La bellezza femminile è stata da sempre valorizzata, reinterpretata e colta in opere di raffinata suggestione artistica, capaci di esaltarne i canoni estetici, le aspirazioni e le dimensioni psicologica, onirica e inconscia. Inizialmente collegata all’idea di fecondità e, nell’arte classica, al rispetto delle proporzioni, la bellezza della donna ha visto in seguito valorizzati gli aspetti di armonia e grazia, come ben si può cogliere nelle opere di Botticelli “La nascita di Venere” e “ La primavera”, in cui l’essere femminile diviene simbolo di amore eterno.
Le forme del suo corpo sono morbide e, come tali, sono colte anche da un altro artista, Rubens. Nella pittura settecentesca la donna risulta consapevole della propria bellezza, valorizzata in ambiti capaci di evidenziarne la vita, il trucco, l’acconciatura e il portamento. Nel corso dell’Ottocento la ‘Maja desnuda’ di Goya risulta, per esempio, assolutamente consapevole della propria fisicità e, solo nel Novecento, con l’avvento del cubismo, si registra un cambiamento radicale con la comparsa di volti femminili scomposti, quale espressione di un fremito interiore e di un superamento della rappresentazione pittorica tradizionale.
Se per lo psicologo Paul Schilder “l’immagine corporea è l’immagine e l’apparenza del corpo umano che ci formiamo nella mente, il modo in cui il nostro corpo appare”, allora un’immagine corporea riguarda anche la sensazione emotiva e non è mai statica. Similmente l’immagine del viso. Il suo ringiovanimento non può che produrre benefici sull’individuo, aumentandone anche l’autostima.
Nella chirurgia così come nella medicina estetica l’uso combinato di nuove tecnologie e materiali consente di prevenire e correggere quegli inestetismi derivanti dai processi di invecchiamento della cute del volto. In medicina estetica biorivitalizzazione, prp, filler, tossina botulinica, consentono la correzione di rughe e avvallamenti favorendone la rigenerazione cellulare.
In chirurgia estetica le diverse procedure di lifting invece consentono, a loro volta, di correggere i segni provenienti dal cedimento di tutti i tessuti del volto.
L’armonia presente nell'arte pittorica di Tiziano rappresenta l'ideale ispiratore nella pratica chirurgica estetico- plastica del dottor Luca Spaziante
La rappresentazione della donna nell’arte italiana, avviata già negli anni del Rinascimento fino a fine Ottocento, epoca della cosiddetta Belle Epoque, ha risposto a criteri di armonia e sensibilità estetica che sono i medesimi che contraddistinguono la pratica chirurgica del dottor Luca Spaziante.
Capolavori di grandi maestri quali Tiziano, Guercino, Hayez, ma anche di pittrici come Artemisia Gentileschi, nella delicata sensibilità estetica che comunicano, consentono di scoprire una vera e propria “bellezza del guardare”, sia nel campo della rappresentazione femminile sacra, sia in quella profana.
L’armonia dei volti femminili nella pittura di Tiziano Vecellio, tra gli artisti del Cinquecento italiano ormai resi immortali e anche profondo innovatore dell’arte pittorica medesima, è accentuata dalla ricerca degli effetti di luce, capaci di far risaltare, a loro volta, l’armonia presente tra i toni caldi e quelli freddi.
Questo ideale di armonia, quale emerge nel suo “Ritratto di Giovane donna allo specchio”, conservato al Louvre di Parigi e databile al 1515, è lo stesso che viene ricercato dal dottor Spaziante nella sua attività di chirurgo plastico. La bellezza è il risultato congiunto di armonia ed equilibrio tra le parti, senza stravolgere le proporzioni; l’armonia di un viso, anche nella chirurgia plastica, non può che essere il risultato dell’armonia delle singole parti tra loro. Rappresenta, come nell’arte pittorica di Tiziano, un insieme di molteplici fattori, un delicato equilibrio composto da singoli elementi diversi che si combinano insieme, eliminando le eventuali sproporzioni e inestetismi, e sottolineando, invece, i punti di forza presenti in ciascuno.